​Patronati sindacali e Acli a rischio scatta la raccolta di firme

​Patronati sindacali e Acli a rischio scatta la raccolta di firme
ROVIGO - (m.l.) Il taglio pesante di contributi ai patronati preoccupa il prefetto. Ieri mattina le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Acli, congiuntamente ai direttori...

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ROVIGO - (m.l.) Il taglio pesante di contributi ai patronati preoccupa il prefetto. Ieri mattina le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Acli, congiuntamente ai direttori dei quattro enti interessati dalla sforbiciata, sono stati ricevuti da Francesco Provolo, cui hanno esposto la situazione nel caso si concretizzasse l'accettata prevista nella Legge di Stabilità.




Nicoletta Biancardi direttore di Inca Cgil, Adriano Toniolo di Inas Cisl, Stefano Giunta di Ital Uil e Nicoletta Fanchini dell'Acli, hanno consegnato nelle mani del prefetto una lettera che è stata accolta con la promessa di prendere a cuore la loro causa. «Ci rivogliamo al prefetto - esordiscono i direttori dei patronati - per sottoporre alla sua attenzione l'enorme danno che ne deriverebbe dalla riduzione di oltre il 30 per cento del Fondo patronati. Questo consistente taglio di risorse rischia di depotenziare notevolmente la nostra attività svolta a tutela di tutti i lavoratori, pensionati, disoccupati, stranieri e italiani all'estero. Ciò potrebbe precludere ai cittadini la possibilità di ottenere assistenza gratuita per far valere i propri diritti previdenziali e socioassistenziali, nell'erogazione delle prestazioni pensionistiche e infortunistiche».

I quattro hanno spiegato qual è l'attività di queste strutture. «Oltre ad assistere i cittadini attraverso attività di consulenza altamente qualificata, i patronati operano online inviando direttamente le pratiche in via telematica agli entri previdenziali, contribuendo in modo significativo al processo di razionalizzazione delle risorse pubbliche. con un risparmio annuo per il bilancio statale di oltre 657 milioni di euro. Ricordiamo che i Patronati elaborano circa il 90 per cento delle pratiche presentate agli istituti e negli ultimi quattro anni, cause la crisi e la spinta telematizzazione, sono più che raddoppiate, senza contare le tante consulenze e informazioni».


Come ha riassunto Fulvio dal Zio, segretario della Cgil, «abbiamo spiegato le ragioni della protesta che continuerà anche nei prossimi giorni, per cancellare questa norma che non ha giustificazione alcuna. Oggi, nella sola provincia di Rovigo, a sostegno della richiesta, sono state raccolte più di settemila firme». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino