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Dal rapporto con il padre al suo ultimo film, passando per la scomparsa della madre, Vera Gemma si è raccontata in una lunga intervista a Verissimo. Ospite del salotto di Silvia Toffanin, l'attrice ha parlato della sua infanzia tra lusso e poca autenticità, del rapporto con il proprio corpo e della sua attuale situazione sentimentale.
L'infanzia poco autentica
Cinema, famiglia e amore: questi i temi affrontati da Vera Gemma nel salotto di Silvia Toffanin. Ospite di Verissimo, l'attrice romana si è raccontata in una lunga intervista, parlando del suo film "Vera", della sua infanzia e della sua carriera. «Ho sempre avuto difficoltà con le persone mediocri, e mai con gli artisti. Da Sergio Leone a Quentin Tarantino, passando per Vasco Rossi. Con loro parlo la stessa lingua.
Il naso rifatto
Un argomento, questo, affrontato anche nel suo film: «Bisognava essere belle e brave, preparate in tutto. Io e mia sorella dovevamo essere all'altezza della bellezza di nostro padre, ma io non mi sono mai sentita in grado. Ho avuto un rapporto molto conflittuale con il mio aspetto fisico, invece oggi mi piaccio. A 17 anni ci costrinsero a rifarci il naso. Io pensavo che i miei genitori fossero in buona fede, ma poi ho capito che non era una cosa tanto normale. Bisogna insegnare i figli ad amarsi per come si è».
La scomparsa dei genitori
Spazio poi al rapporto con la madre, scomparsa ancora giovane: «Mia madre credeva molto in me e nel mio talento. Era molto determinata nel fare di me una grande artista. Poi l'ho persa a poco più di vent'anni e mi è crollato il mondo. Mi sono sentita un po' persa. Perdere una madre a vent'anni è terribile, ma ho sempre cercato di mantenere una grande dignità. Non mi sono mai pianta addosso. La morte di mio padre è stato un trauma terribile. Non sono andata a fare il giro delle televisioni, non ho chiesto pietà. Ho preferito mostrare il mio lato combattente, guerriero. Preferisco farmi volere male per la mia aggressività».
La carriera
Poi il racconto sulla sua carriera, ostacolata più volte in Italia: «Ancora oggi io ho difficoltà a lavorare in Italia. Non mi hanno mai perdonato niente. Artisticamente si dava per scontato che io non avessi talento, ma io non mi sono mai arresa. Sapevo che ce l'avrei fatta».
Addormentata e derubata sul set
Infine il racconto di un episodio spiacevole, proprio sul set di un film: «Mi hanno addormentata. Al mio risveglio ho capito che mi hanno rubato le chiavi e sono andati a casa mia. La colpa era un po' anche mia. Volevo farmi amare da persone alla deriva perché ero più fortunata, perché avevo più soldi. Ora invece credo che nella vita bisogna farsi amare per quello che si è, indipendentemente dai soldi».
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Il Gazzettino