Settimana della moda milanese: in passerella c'è anche l'assessore della giunta Pisapia

Tajani in passerella
È l'assessore alla moda del Comune di Milano Cristina Tajani ad aprire la sfilata di Chicca Lualdi, che ha voluto portare in passerella le donne vere «con la loro...

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È l'assessore alla moda del Comune di Milano Cristina Tajani ad aprire la sfilata di Chicca Lualdi, che ha voluto portare in passerella le donne vere «con la loro testa, le loro personalità, il loro quotidiano - spiega la stilista - per abbattere gli stereotipi di età, altezza e peso».

 

«Le sfilate di moda così come sono state concepite negli ultimi 50 anni sono ormai passate. Gli abiti che creo - sottolinea Chicca Lualdi - vanno in passerella per essere venduti e indossati da donne vere, non solo da modelle». Per questo «ho voluto coinvolgere alcune donne speciali, provenienti dal mondo del design, nel progetto di sostenere questa piccola grande rivoluzione». Ad affiancare in passerella l'assessore Tajani, Gisella Borioli AD di SuperStudio Group, Cristina Morozzi, Direttore del Campus Design di Istituto Marangoni, Orietta Pelizzari, fashion, design e art hunter, Maria Fratelli, direttore delle Case Museo del Comune di Milano. «Ho accettato questo invito per lanciare un messaggio culturale al sistema moda, che ha un forte potere simbolico e - dice l'assessore - può abbattere gli stereotipi di genere». Camicia bianca, lungo gilet in maglia a nido d'ape e pantaloni gessati, Tajani ha personalizzato il suo look con una spilletta arcobaleno «perchè i diritti delle donne - sottolinea - sono i diritti di tutti, e dopo il primo passo fatto sulle unioni civili bisogna andare oltre». Delle modelle non professioniste, Tajani è stata la più disinvolta: «la politica è comunque una performance - spiega sorridente - parlare in pubblico non è tanto diverso da sfilare. Ho preso questa passerella come un gioco da condividere con altre donne che lavorano per Milano». Donne normali cui si rivolge la collezione di Chicca Lualdi, con look androgini resi femminili da tocchi di colore e pelliccia: divise quotidiane fatte di cappotti di maglia a nido d'ape, pantaloni gessati fluidi, abitini ad A e tubini accesi da stole colorate, tute a mezze maniche con bottoni gioiello, svelti mocassini argentati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino