Chiara Ferragni e la sindrome dell'impostore: «A volte mi chiedo se mi merito le occasioni che mi offrono»

L'influencer è per la prima volta sulla cover di Vogue

Chiara Ferragni e la sindrome dell'impostore: «A volte mi chiedo se mi merito le occasioni che mi offrono»
Si mostra in ogni aspetto Chiara Ferragni sui social. Lei che è l'influencer di moda piu' importante del mondo (lo dice Forbes) condivide, tutto ma proprio tutto...

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Si mostra in ogni aspetto Chiara Ferragni sui social. Lei che è l'influencer di moda piu' importante del mondo (lo dice Forbes) condivide, tutto ma proprio tutto con i suoi follower. Dalle ecografie prenatli, alla malattia del marito, ai progressi dei piccoli Leone e Vittoria diventati a loro volta due star dei social. «La grande illusione dei social media è che ci fanno credere che tutti stiano meglio di noi. Io di me mostro anche la fragilità, perché voglio rompere il mito che esistano le vite perfette. Le cose negative che mi sono successe mi sono presa il tempo di metabolizzarle, ma poi le ho raccontate». Rompe ogni schema Chiara Ferragni che dei social conosce ogni angolo segreto. È piu' seguita di ogni programma tv e tra i suoi fan che la seguono a ogni passo i brand di moda che se la litigano per farsi sponsorizzare i prodotti è la donna degli ultimi anni. Riconoscimento incoronato anche da Amadeus che per Sanremo 2023 la vuole per due sere al suo fianco. Oggi si racconta a Vogue per come è.

 

Chiara Ferragni, una vita online

«È divertente che mi attribuiscano così tanto potere, ma se hanno ragione è bello, perché lo uso per fare una comunicazione positiva; non mi alzo la mattina per denigrare qualcuno». Ora la vita di Chiara ferragni è una pagina rosa di pailettes e scintillii ma non è sempre stato così. 

 «Il mondo della comunicazione della moda quando ho cominciato era un circolo chiuso molto snob. Avevo paura che avessero ragione quando mi dicevano che sarei durata una stagione, ma dopo dodici anni posso dire che si sbagliavano».

Con lei i paparazzi hanno vita breve, visto che tiene riservato poco o nulla della sua vita. «Tra la mia vita privata e la mia vita lavorativa il confine non è netto, ma non lo è neanche il concetto di privacy, che è soggettivo. Avendo sempre amato condividere, probabilmente per me i confini di tolleranza sono più ampi che per altri. Ci sono delle situazioni in cui tutti preferiremmo che la gente non ci riconoscesse, ma se le persone sono gentili a me non disturba. Una sera stavo tornando a casa dopo aver discusso con un ex fidanzato e avevo gli occhi gonfi di pianto, ma alla ragazza che mi ha fermata per chiedermi un selfie ho detto di sì. Perdere un po’ del tuo privato fa parte del gioco».

 

I suoi fan sono "amici"

I fan sono molto piu' che sconosciuti per lei. «Per me non sono sconosciuti. Alcuni di loro mi seguono dal 2008, posso dire che sono cresciuti con me, e io interagisco molto anche in privato. Non rispondo a tutti, ma le storie le guardo e spesso lascio un commento». Non è sempre stato così, però. «Quando ero più giovane e insicura ero spaventata dal prendere posizioni. Avevo paura di generare antipatia o di perdere clienti. È stato Federico, che lo fa da sempre, a darmi forza per espormi. Mi ha fatto capire che è importante difendere le proprie idee, anche se molta gente diventa feroce quando lo fai».

E se Mark Zuckerberg, come ha fatto Twitter con Donald Trump, dovesse mai chiudere il profilo Instagram dell'influncer che farebbe Chiara Ferragni?  «Troverei il modo per reinventarmi, ma è difficile che mi capiti, per come mi espongo io. Trump aveva una comunicazione violenta, diceva cose terribili e pericolose. Da un lato ho gioito che venisse zittito, dall’altro ho pensato: possono toglierti tutto in un secondo. Sto valutando di aprire un canale Telegram per parlare più direttamente a un numero scelto di persone, ma per tutti gli altri è sempre più facile interagire sulle piattaforme esistenti. I fedelissimi ti seguirebbero ovunque, ma non sarebbero mai tutti». 

 

Le paure

Non ha paura mai della rete, ma spesso della vita Chiara. «Ho delle preoccupazioni, ma riguardano la vita intima, le mie relazioni, non quella pubblica. Quando ero incinta ho avuto paura di non essere una brava madre, di non riuscire a tenere insieme il lavoro e la famiglia, di veder divorata la mia femminilità dentro a un ruolo che è bellissimo, ma non è tutto quello che sono. Un uomo quando diventa padre non si fa tutte queste domande. Ho la sindrome dell’impostore e molte volte mi sono chiesta: ma questa occasione che mi viene data la merito davvero? Queste sono le cose che mi hanno interrogata negli anni, non quelle che dicono di me. Vedo giornali che strillano: “Chiara fa una cosa sconvolgente: fan increduli” e magari ho solo cambiato il colore dello smalto. Ogni giorno c’è un titolo sciocco, ma io sono sicura di quello che sono: una donna molto più semplice di quanto pensino».

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Il Gazzettino