Teatro sui terrazzamenti della Valbrenta

Valbrenta. Nella Valle delle terrazze sospese
VALBRENTA. Due secoli di storia raccontati nello spettacolo di Opera Estate «Nella Valle delle terrazze sospese» dalla compagnia teatrale Amor Vacui, domenica 20, ore...

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VALBRENTA. Due secoli di storia raccontati nello spettacolo di Opera Estate «Nella Valle delle terrazze sospese» dalla compagnia teatrale Amor Vacui, domenica 20, ore 16.30, sui terrazzamenti di San Nazario, in Valbrenta. Una passeggiata teatrale sui fazzoletti di terra rubati alla montagna un tempo coltivati a tabacco e ora in via di recupero grazie al progetto «Adotta un terrazzamento in Valbrenta». Tre attori, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo e Andrea Tonin, con la regia di Lorenzo Marangoni, testi di Michele Ruol e musiche di Saverio Tasca, narreranno la trasformazione della Valle e le storie delle persone che ne hanno fatto e ne fanno ancora oggi parte: due secoli di storia dentro un paesaggio protagonista delle vicende e leggende legate alla trasformazione dell’ambiente, alla coltivazione e al contrabbando del tabacco. Conclusione della passeggiata teatrale alla Grotta dell’Angelo, scavata al tempo della Grande Guerra, con la musica di Saverio Tasca, ispirata all’aspra natura attraversata.

Un’occasione per constatare i progressi del progetto «Adotta un terrazzamento in Valbrenta», iniziato a Valstagna e poi estesosi anche ad altri comuni del Canal di Brenta, con sempre più numerosi terrazzamenti recuperati e tornati alla coltivazione, che sta interessando privati cittadini non solo locali, ma anche di città, associazioni, gruppi e scolaresche.
«I nuovi coltivatori recuperano all’uso i terreni in abbandono e spesso coperti dalla vegetazione sui versanti, per tornare a coltivarli a orto - spiegano i promotori. - Tutto questo è possibile grazie a una procedura di affidamento in comodato d’uso da parte dei proprietari, che tutela la proprietà e insieme consente la manutenzione del territorio, importante per la difesa del suolo e per il patrimonio culturale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino