Johnny Depp, la giuria ha raggiunto un verdetto nel processo per diffamazione contro la ex moglie

La giuria del processo Johnny Depp contro Amber Heard a Fairfax in Virginia ha raggiunto un verdetto: Heard è colpevole e dovrà pagare all'ex marito 15...

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La giuria del processo Johnny Depp contro Amber Heard a Fairfax in Virginia ha raggiunto un verdetto: Heard è colpevole e dovrà pagare all'ex marito 15 milioni di dollari di danni per averlo diffamato, una cifra inferiore ai 50 milioni chiesti dall'attore ma pur sempre gigantesca e più del doppio degli alimenti ricevuti al momento del divorzio.

Il processo ad altissimo contenuto mediatico è durato sei settimane durante le quali Depp e la Heard si sono fatti a pezzi a vicenda descrivendo, da opposti punti di vista, un matrimonio degli orrori a base di violenze reciproche sotto gli effetti della gelosia di lui, dell'alcol e della droga. Amber e Johnny, che si erano conosciuti nel 2011 sul set di «The Rum Diary», si erano sposati nel 2015, ma l'unione era naufragata quasi subito e nel 2016 lei aveva chiesto il divorzio ottenendo anche un'ingiunzione della magistratura per evitare che l'ex marito le si potesse avvicinare. Chiedendo «almeno» 50 milioni di dollari di danni, Depp ha accusato la Heard di avergli distrutto la carriera e la reputazione con un editoriale sul Washington Post uscito nel dicembre 2018 in coincidenza con il suo film «Aquaman».

Nell'articolo, scritto in realtà da avvocati dell'organizzazione per i diritti civili American Civil Liberties Union, Amber si era definita «una figura pubblica che rappresenta la violenza domestica». Dopo oltre un anno di schermaglie legali, l'attrice aveva contro-querelato Johnny, affermando di esser stata diffamata a sua volta quando un avvocato di lui, Adam Waldman, aveva definito «un imbroglio» le sue accuse.

Sette persone - cinque uomini e tre donne - hanno lavorato al verdetto. Per determinare chi dei due ha vinto la causa hanno dovuto esaminare una montagna di elementi valutando chi ne avesse portati di più, e con maggior peso, per dimostrare di esser stato diffamato e se c'è stata «chiara e convincente prova che è stato fatto con vera malizia».

 

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Il Gazzettino