Wikileaks ha diffuso migliaia di documenti riservati della Cia su un programma di hackeraggio, attraverso un 'arsenale' di malware e di cyber-armi. Con tali strumenti la...
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Di recente - spiega Wikileaks - la Cia ha perso il controllo di gran parte del suo cyber-arsenale, compresi malware e virus di ogni genere. «Questa straordinaria collezione - spiega l'organizzazione di Assange - che conta diverse centinaia di milioni di codici, consegna ai suoi possessori l'intera capacità di hackeraggio della Cia». «L'archivio - si spiega ancora - è circolato senza autorizzazione tra ex hacker e contractor del governo Usa, uno dei quali ha fornito a Wikileaks una parte di questa documentazione».
Wikileaks parla apertamente di rischio di una proliferazione incontrollata di malware e virus che possono finire in mano a stati rivali, cyber mafie e hacker di ogni tipo.
La divisione segreta degli hacker della Cia ha condotto «illegalmente» attacchi che hanno messo a rischio molti top manager dell'industria, membri del Congresso, il governo americano e persino l'account Twitter di Donald Trump, afferma Wikileaks. Dai documenti diffusi da Wikileaks, secondo i quali gli hacker della Cia coprivano da Francoforte l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa, emerge che il consolato americano a Francoforte è usato come base sotto copertura dagli hacker della Cia.
«Non commentiamo l'autenticità e il contenuto» dei documenti di Wikileaks, afferma un portavoce della Cia. Uno dei programmi di hackeraggio della Cia descritti da Wikileaks è 'Umbrage', una raccolta copiosa di tecniche di cyberattacco che la Cia ha raccolto dai virus prodotti da altri paesi, inclusa la Russia. Secondo Wikileaks, le tecniche consentono alla Cia di mascherare l'origine dei cyberattacchi e confondere gli investigatori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino