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L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha citato in giudizio la nipote Mary e tre giornalisti del New York Times chiedendo un risarcimento di «almeno cento milioni di dollari» per una serie di articoli del 2018 sulle sue cartelle fiscali. Secondo l'ex presidente americano, sono stati tutti parte di «un insidioso complotto» per ottenere accesso a dati riservati, motivato «da vendetta personale». «È un f... perdente», ha commentato la nipote Mary Trump, con una risposta in perfetto stile trumpiano, riportata dal Daily beast, il sito che per primo ha rivelato la storia.
Al centro dello scontro vi è una serie di articoli sulle manovre di Trump per evadere le tasse su 413 milioni di dollari provenienti dal patrimonio immobiliare del padre.
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Inoltre Mary avrebbe approfittato del clamore degli articoli per pubblicare il suo libro di memorie: «Troppo e mai abbastanza: come la mia famiglia ha creato l'uomo più pericoloso del mondo». Trump aveva già tentato, senza successo, di bloccare il libro di Mary citando la clausola di riservatezza. E ora la nipote definisce la citazione una mossa dettata dalla «disperazione». «Cerca di lanciare qualsiasi cosa contro il muro per vedere se ci resta appiccicato», ha commentato.
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