In un discorso raro, dallo Studio Ovale, Barack Obama parla alla nazione per ribadire che gli Stati Uniti sconfiggeranno il terrorismo «entrato in una nuova fase» e per...
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«Il terrorismo è una minaccia reale, ma vinceremo». Tredici minuti in cui il presidente Usa non fa nessun clamoroso annuncio nel cambio di strategia o di politiche per la lotta al terrorismo, ma ribadisce concetti già espressi in passato e rassicura: «Siamo dalla parte giusta della storia. Ricordiamoci che la libertà è più forte della paura». Obama inizia l'atteso discorso partendo da San Bernardino. «È stato un atto di terrorismo, progettato per uccidere persone innocenti, ma finora non abbiamo prove che i killer siano stati diretti da gruppi terroristici all'estero anche se avevano iniziato un percorso di radicalismo», dice. Quindi chiede, per l'ennesima volta, un intervento del Congresso sulle armi da fuoco: «Bisogna rendere più difficile per la gente comprare fucili d'assalto come quelle usate nell'attacco a San Bernardino», a partire dall'approvazione di una legge «che impedisca a chi si trova già sulla lista nera di quanti non possono salire un aereo - perchè considerati pericolosi - di comprare armi».
Obama spinge anche per le restrizioni al 'K-1 non immigrant visa program', il visto concesso a coniugi o fidanzati (come quello ottenuto dalla killer del commando di San Bernardino), «in modo che si possano fare più controlli e accertare che chi viene in America non sia stato nelle zone di guerra». Ma chiede anche al Congresso di autorizzare l'uso continuato della forza militare contro i terroristi «anche se - precisa - non saremo trascinati in una guerra lunga e costosa. Questo è quello che vuole l'Isis», ribadendo ancora una volta che non invierà truppe di terra in Siria e in Iraq. «La strategia di adesso - raid aerei, forze speciali e collaborazione con le truppe locali che lottano per riprendersi il controllo del Paese - è così che raggiungeremo una vittoria più sostenibile».
Nel denunciare lo Stato islamico «come il culto della morte», Obama ribadisce che «l'Isis non parla per l'Islam. Sono solo dei criminali e degli assassini e rappresentano una parte piccolissima dei musulmani», sottolineando come bisogna impedire a tutti i costi che questa lotta sia definita come una guerra tra l'America e l'Islam. Il presidente ha quindi sottolineato la necessità di respingere le proposte di chi vorrebbe che i musulmani americani fossero trattati diversamente o di chi vorrebbe i test religiosi per le persone che vengono accolte in Usa.
E ancora: «Noi crediamo nella dignità umana.
Il Gazzettino