Quando Lucie Bahetoukilae è salita su quell'aereo della United Airlines non poteva immaginare che il suo viaggio di ritorno da Newark, nel New Jersey, a Parigi sarebbe...
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Gli addetti ai controlli, evidentemente distratti, dopo aver visionato i suoi documenti di viaggio l'hanno lasciata passare indirizzandola verso un aereo in partenza per San Francisco. Ma non è tutto, perché una volta a bordo ha visto che il "suo" posto a sedere era già occupato: il suo biglietto è stato nuovamente controllato da una hostess che, invece di accorgersi che la donna era diretta altrove, l'ha fatta accomodare in un altro sedile. A quel punto la frittata era fatta: Lucie ha volato per quattromila chilometri fino a San Francisco prima di capire in quale drammatico equivoco era stata coinvolta. E prima di decollare per tornare in Francia ha dovuto aspettare undici ore.
La famiglia di Lucie è rimasta non solo scioccata dall'incidente, ma anche allarmata per i risvolti che riguardano la sicurezza. «Con tutto quello che succede in questo Paese, i controlli dovrebbero essere effettuati con attenzione - ha detto la nipote di Lucie, Diane Miantsoko all'emittente Abc7 - Al di là dei disagi che ha subìto mia zia, è impressionante come l'abbiano fatta imbarcare con facilità su un volo che non era il suo: vuol dire che non c'è stata una seria verifica dei suoi documenti. Lei avrebbe potuto essere chiunque, anche una terrorista, avrebbe potuto uccidere i passeggeri in volo: e nessuno si è accorto di nulla». La United Airlines ha ufficialmente ammesso l'errore, rimborsando Lucie e offrendole un voucher di viaggio. Ma tutto ciò non placa l'ira della famiglia. «Non è una questione di soldi - dice Diane - La questione è che United Airlines deve garantire attenzione ed efficacia nei controlli».
La disavventura vissuta da Lucie è comunque solo l'ultimo di una serie di incidenti che nelle ultime settimane si sono rivelati un enorme danno d'immagine per la United Airlines: dopo il caso del medico trascinato a terra di forza per far spazio ai membri dell'equipaggio, il passeggero punto dallo scorpione, il rifiuto di imbarcare tre ragazze che indossavano dei leggings (“inappropriati”) e la morte del coniglio gigante Simon, si torna a parlare della compagnia. E non di certo in positivo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino