Ungheria, Orban paragona le sanzioni Ue contro Mosca alle bombe americane della II guerra mondiale. «Le decisioni di Bruxelles ci stanno uccidendo»

Ungheria, Orban paragona le sanzioni Ue contro Mosca alle bombe americane della II guerra mondiale. «Le decisioni di Bruxelles ci stanno uccidendo»
Ungheria, una campagna mediatica martellante (migliaia e migliaia di manifesti affissi in ogni dove) ma sobria e per nulla evocatrice di immani tragedie come la II...

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Ungheria, una campagna mediatica martellante (migliaia e migliaia di manifesti affissi in ogni dove) ma sobria e per nulla evocatrice di immani tragedie come la II guerra mondiale.

Ecco il testo scelto dal governo di Viktor Orban per lanciare la consultazione popolare sulle scelte dell'Unione Europea per fermare Putin dopo l'invasione dell'Ucraina: "Le sanzioni di Bruxelles ci stanno uccidendo!".

Ed ecco le immagini, anzi "la" immagine, unica: una bomba dipinta di nero con la scritta "sanzioni" in bianco. Non è una bomba generica anche se la base di quel fotomontaggio si trova in un catalogo on line. È una bomba perfettamente riconoscibile: è l'americana AN-M 65 da mezza tonnellata (230 chilogrammi l'esplosivo), ovvero fra le più usate dagli aerei degli Stati Uniti per colpire in Europa obbiettivi militari e civili (dighe e ponti) e piegare la resistenza nazista. Bombardamenti che hanno causato pesantissime perdite anche fra la popolazione. Ne vennero sganciate in quantità anche sull'Ungheria e se ne continuano a trovare in tutti i teatri di guerra: di recente una, ancora micidiale, è stata messa in sicurezza dagli artificieri dell'esercito italiano a Taggia, in Liguria (vedi foto in alto destra in apertura).

 

È con questa campagna che Orban illustra agli ungheresi la consultazione sulle "sanzioni di Bruxelles" contro la Russia. Una consultazione non vincolante, ma orchestrata per ribadire da che parte sta il governo ungherese.

Da una parte le bombe russe che uccidono i civili in Ucraina, dall'altra le "sanzioni-bomba" della Ue che invece di danneggiare Mosca colpiscono gli ungheresi ai quali viene evocata in maniera più che diretta l'ecatombe della seconda guerra mondiale.

Quei manifesti sono visibili ovunque, in tutti i formati: una campagna martellante che va anche oltre il fatto che nel parlamento europeo pure i rappresentanti ungheresi votarono per le sanzioni contro la Russia.

Gli ungheresi sono chiamati a dire la loro attraverso un questionario che è stato spedito alle famiglie: fra le domande: Siete d'accordo con le sanzioni di Bruxelles a proposito delle forniture petrolifere? E di quelle sul gas e sulle materie prime?  Siete d'accordo con le sanzioni che fanno salire i prezzi dei generi alimentari? 

In attesa delle risposte, l'Ungheria continua a convivere con quei manifesti con la bomba. 
 

 

 

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Il Gazzettino