Lino è nato sei mesi fa con una grave lesione cerebrale per delle complicanze post parto, è del New Jersey ma ha origini italiane, Il papà Stefano è di...
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Durante il travaglio a causa di una grave infezione da streptococco, il cuore di Lino si è fermato per quasi 10 minuti, la mancanza di ossigeno al cervello ha così causato una miriade di lesioni. Le abilità motorie che sono state colpite includono la bocca e la lingua che gli rendono difficile ingerire il cibo - attualmente ha un sondino per l'alimentazione nasogastrica e necessita di una pompa per l'alimentazione, ma entro la fine dell'anno riceverà un sondino per gastronomia nello stomaco – non riesce ma muovere le dita, i polsi, le braccia e le gambe e il suo tronco e il collo rendono difficile tenere la testa o il corpo in posizione verticale.
I genitori di Lino trascorrono le giornate a gestire e ridurre al minimo gli effetti delle sue attuali diagnosi e, naturalmente, una moltitudine di condizioni mediche significa anche una moltitudine di appuntamenti e soggiorni ospedalieri, farmaci, attrezzature mediche, terapie e ricerca di articoli quotidiani specializzati. Lino vede un neurologo, un neurochirurgo, un neuro-oftalmologo, un gastroenterologo, un fisiatra, un pneumologo e un chirurgo plastico, presso l'ospedale pediatrico di Filadelfia.
Tutto ciò equivale a una spesa economica esorbitante. «Abbiamo finito tutti i risparmi – dicono i genitori del piccolo Lino – abbiamo speso oltre 401 mila dollari e qualsiasi altra risorsa a cui potessimo pensare. Certo, ci sono alcuni programmi medici statali per i quali Lino è candidato, ma la maggior parte, se non tutta, dell'assistenza finanziaria statale o federale dipende dal reddito dei genitori e, sebbene non facciamo molto, facciamo troppo perché non siamo al di sotto la soglia di povertà e quindi non possiamo accedervi. Le spese sono tante, troppe, per questo ci rivolgiamo a tutti voi per l'aiuto di cui abbiamo veramente bisogno. Tutto ciò che vogliamo è dare a Lino le migliori possibilità di vita». Le donazioni sono aperte e il passaparola sta dando i suoi frutti, ma si può fare di più.
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Il Gazzettino