Chiede alla vicina di conservargli una scatola, ma dentro c’è la testa del compagno

Chiede alla vicina di conservargli una scatola con i vibratori, ma dentro c’era la testa del compagno
Una donna, la cui vicina le ha chiesto di conservare una scatola di vibratori, ha scoperto che al suo interno c’era invece una testa umana decapitata. La donna, spagnola,...

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Una donna, la cui vicina le ha chiesto di conservare una scatola di vibratori, ha scoperto che al suo interno c’era invece una testa umana decapitata. La donna, spagnola, sotto choc ha subito chiamato la polizia. Quella scatola l’aveva riposta mesi prima in un armadio, ma poi ha iniziato a sentire un cattivo odore. E così ha deciso di guardare: la scoperta da film horror.

 
La testa mozzata sembrava essere stata bollita in acqua e avvolta in un foglio, forse per limitare la fuoriuscita di odore, riferisce Antenna Public Mirror. La polizia nel nord della Spagna ha arrestato la proprietaria originale della scatola, Maria del Carmen Merino, 61 anni, a Castro Urdiales, Cantabria. Sembrerebbe che la testa mozzata appartenesse a Jesus Maria Baranda, 67 anni, suo compagno da sette anni. Un ex impiegato di banca in pensione dal 2018, divorziato con figli. Ma la cosa ancora più macabra è che non si trova ancora il resto del corpo. I media locali hanno riferito che la Merino aveva consegnato la scatola alla sua amica che gli abita accanto. Stranamente, le avrebbe detto che era piena di giocattoli sessuali, che Baranda aveva lasciato quando era partito.

Ma la vicina ha aperto solo di recente la scatola dopo aver notato un odore pungente che si diffondeva dal guardaroba, dove era stata conservata per sei mesi quella scatola. Dopo che la Merino fu arrestata, raccontò ai poliziotti che qualcuno aveva scaricato la scatola fuori dalla sua porta di casa e che inizialmente l’aveva conservata “perché era l’unico ricordo che avevo di lui”.

La vittima era scomparsa a febbraio scorso, ma la sua famiglia non aveva denunciato la scomparsa fino a marzo, secondo i media locali. Sia il fratello di Baranda che Merino hanno allertato la Guardia civile spagnola solo dopo. La donna avrebbe detto agli ufficiali che il suo compagno le aveva lasciato dei soldi dopo essere partito all’improvviso, senza alcuna spiegazione.

Inizialmente, la polizia pensò che fosse partito volontariamente, fino a quando non scoprirono che i suoi conti in banca non erano stati toccati, e Baranda non aveva portato la macchina con se. Quando gli investigatori dissero alla Merino che stavano andando a casa sua il 10 aprile, per indagare nel suo appartamento, quel giorno stesso avvolse la testa mozzata del suo partner e la mise in una scatola coperta di carta da imballaggio. Quindi andò a casa della sua amica e le diede la scatola da conservare, dicendole che era piena di giocattoli sessuali che Baranda si era lasciato alle spalle. La sua amica ha messo la scatola in un armadio nella camera degli ospiti prima di rimuoverla a causa della puzza.

Merino è stata descritta come una “persona scontrosa a cui non piacevano i bambini intorno a lei”, secondo il Times. Interrogata su dove si trovasse Baranda, Merino disse di aver contattato il suo partner tramite WhatsApp. Ma quando gli agenti le hanno chiesto il suo cellulare, ha detto che era caduto nel gabinetto prima di aggiungere  “se n’è andato perché non mi amava più”. La Vanguardia afferma che l’unità della Guardia penale della Guardia civile sta conducendo dei test per vedere se la testa è stata trattata con sostanze chimiche.


Dopo essere finita in carcere, Merino è stata accusata di omicidio, riferisce El Pais. Gli investigatori stanno cercando il resto del corpo nelle campagne appartenenti al morto. Uno dei suoi cugini, Carlos Ricondo, racconta: «Avevamo speranze che sarebbe tornato, ma dopo così tanto tempo, senza alcun segno di vita, abbiamo persino pensato che si fosse suicidato... e invece la terribile scoperta». Intanto i vicini a cui la donna ha dato la scatola non vogliono più tornare in quella casa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino