«Se l'Europa si spingerà troppo oltre, permetteremo ai rifugiati di passare dai valichi di frontiera» verso i Paesi Ue. Lo ha detto il presidente turco...
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«Non avete mai trattato l'umanità in modo onesto e non vi siete occupati delle persone in modo giusto. Non avete raccolto i bambini quando (dopo essere annegati, ndr) nel Mediterraneo arrivavano sulle coste. Siamo noi che stiamo nutrendo circa 3,5 milioni di rifugiati in questo Paese. Voi non avete mantenuto le promesse. Quando 50 mila rifugiati sono arrivati a Kapikule (la frontiere tra Turchia e Bulgaria, ndr) vi siete messi a urlare e a dire 'Che faremo se la Turchia apre i valichi di frontiera?'», ha aggiunto il presidente Erdogan.
«Siamo pienamente impegnati a far funzionare l'accordo con la Turchia» sulla gestione dei migranti, e ci sono «continui contatti a livello politico e tecnico» con Ankara. Così Maragaritis Schinas, portavoce della Commissione europea rispondendo ai giornalisti. La risoluzione votata dal Parlamento europeo «é un pezzo del puzzle», ha detto, ma occorre guardare «al quadro globale».
Le «minacce» del presidente turco Recep Tayyip Erdogan all'accordo con l'Ue sui migranti «non portano a niente». Questo il commento della portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel alle affermazioni di Erdogan. «Noi consideriamo l'accordo tra la Turchia e l'Ue come un successo comune e la prosecuzione di questo accordo nell'interesse di tutti gli attori - ha detto Ulrike Demmer, parlando con i giornalisti a Berlino -. Le minacce dalle due parti non portano a niente». Il governo tedesco ha sottolineato ancora di valutare «un comune successo» l'accordo Ue-Turchia sui migranti. Tale intesa «è nell'interesse di tutte le parti», ha detto ancora Demmer, ribadendo che l'Ue «resta ferma sui propri doveri dell'accordo e li adempie». «Le difficoltà e le questioni critiche vanno affrontate e risolte attraverso il dialogo», ha concluso Demmer.
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Il Gazzettino