Turchia, Erdogan: «Altri paesi coinvolti nel golpe, potrebbero esserci nuovi tentativi»

«Potrebbero esserci altri paesi coinvolti nel tentativo di golpe» di venerdì scorso in Turchia. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Potrebbero esserci altri paesi coinvolti nel tentativo di golpe» di venerdì scorso in Turchia. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista alla tv satellitare al-Jazeera. Erdogan ha anche affermato che «questa non è la fine dei tentativi di golpe, possono esserci altri piani».


Intanto il Consiglio di Sicurezza Nazionale (Mgk) ha deciso di adottare lo stato di emergenza in Turchia per 3 mesi, in base all'articolo 120 della Costituzione, per «affrontare rapidamente» le minacce legate al fallito golpe. «Non si tratta di una decisione contraria alla democrazia, al contrario serve a garantirla», ha aggiunto Erdogan.


«Non sono mai stato contro i media». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista alla tv satellitare al-Jazeera, sostenendo tuttavia che alcuni media «hanno insultato anche me e la mia famiglia».

«Per 53 anni abbiamo bussato alla porte dell'Unione europea e ci hanno lasciato fuori, mentre altri entravano. Se il popolo decide per la pena di morte, e il Parlamento la vota, io la approverò»: così ancora Erdogan dopo che i leader Ue avevano avvisato che una reintroduzione della pena capitale porterebbe a un'interruzione dei negoziati di adesione di Ankara.
La fase successiva al tentativo di golpe in Turchia sarà gestita «rimanendo nell'ambito di un sistema democratico parlamentare» ha confermato il presidente turco. «Agiremo nel quadro del diritto».

Erdogan ha poi invitato il ministro francese degli Esteri, Jean-Marc Ayrault, a «badare ai propri affari», riferendosi alle critiche arrivate da Parigi sulla gestione della fase successiva al tentativo di golpe del 15 luglio. «Ha forse l'autorità di rilasciare queste dichiarazioni sulla mia persona? - si è chiesto Erdogan - No, non ce l'ha. Se vuole avere una lezione di democrazia, può ottenerla facilmente da noi». Ayrault aveva affermato che il golpe non è un «assegno in bianco» che permette a Erdogan di zittire le voci critiche.



  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino