Poco prima dell'inizio della marcia antiterrorismo partita stamane a Tunisi, nove terroristi islamisti sono stati uccisi da unità speciali tunisine a Kafsa, nella parte...
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La Tunisia «ha un numero di foreign fighters, cioè potenziali terroristi che tornano da altri Paesi, abbastanza elevato, più che in altri Paesi». «Noi dobbiamo fare la nostra parte per aiutare la Tunisia in cui il percorso costituzionale è stato democratico, anche oggi lo si vedrà» nella marcia contro il terrorismo. Così ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.
Il premier Matteo Renzi è entrato nel parlamento tunisino per incontrare gli altri leader mondiali che partecipano oggi alla marcia contro il terrorismo, compreso il premier francese Hollande.
«Nel corso degli anni, abbiamo sempre cooperato bene con la Tunisia: 4-5 anni fa c'era un'emergenza di immigrazione irregolare dalla Tunisia, un fenomeno che negli anni è stato messo sotto controllo», ha aggiunto Gentiloni. Per aiutare il Paese «dobbiamo da una parte convincere l'Ue a poter inserire alcuni progetti di cooperazione con Tunisi nel piano Juncker, e dall'altra creare forme di collaborazione tra le regioni più in difficoltà della Tunisia e alcune regioni italiane».
Per la Tunisia servono «segni concreti, ma contano anche i simboli». La marcia di oggi contro il terrorismo «è un simbolo di un'importanza enorme per il Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino