Usa, Trump non riesce a trovare artisti famosi per l'insediamento del 20 gennaio

Usa, Trump non riesce a trovare artisti famosi per l'insediamento del 20 gennaio
NEW YORK - La squadra Trump sembra avere difficoltà a trovare artisti di sere A per gli spettacoli che accompagnano la celebrazione dell'insediamento del 20 gennaio....

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NEW YORK - La squadra Trump sembra avere difficoltà a trovare artisti di sere A per gli spettacoli che accompagnano la celebrazione dell'insediamento del 20 gennaio. Alcuni agenti di Hollywood hanno addirittura rivelato al sito “The Wrap” di essersi sentiti offrire posizioni di rilievo nell'Amministrazione se avessero messo a disposizione cantanti del livello di Beyonce o Justin Timberlake: «Mi hanno promesso una poltrona di ambasciatore - ha detto un agente – Non ho mai sentito nulla di così pazzesco».


La squadra di Trump nega assolutamente che ciò sia vero: «Non c'è nessun fondamento a queste insinuazioni - ha detto il portavoce del comitato organizzatore delle feste, Boris Epshteyn -. Artisti di prima classe sono desiderosi di partecipare agli eventi dell'inaugurazione. Sarà un appuntamento eccitante, che unirà la celebrazione della libertà e della democrazia». Epshstey tuttavia non ha voluto far nomi e si è limitato a annunciare: «Forniremo ulteriori dettagli al momento opportuno».

Offrire la poltrona di ambasciatore come premio a chi sia stato un donatore o un raccoglitore di fondi durante la campagna non è più considerato un atto inappropriato. E difatti negli ultimi anni vari presidenti hanno premiato i loro sostenitori più generosi con una carica di ambasciatore. Tuttavia se risultasse vero che la squadra di Trump ha messo queste cariche sul tavolo al semplice scopo di avere qualche artista di serie A, ebbene questo sarebbe senza precedenti.

Nelle ultime feste di insediamento si sono esibiti grandi artisti. Si ricorda ad esempio che nel 2001, per l’inizio della presidenza di George Bush, ci fu un famoso concerto di Ricky Martin, mentre per l’insediamento di Obama nel 2009 cantò Aretha Franklin.

La squadra di Trump spera ancora di convincere Justin Timberlake o Bruno Mars. Finora però ha ricevuto un no ufficiale sia da Elton John che da Garth Brooks. Quest’ultimo sembrava disposto a esibirsi, ma due giorni fa ha invece detto che ha deciso di astenersi. Aperta è la possibilità che sia Kanye West a tenere un concerto, soprattutto dopo che il rapper ha fatto visita a Trump nel suo grattacielo di New York. Anche il nome di Andrea Bocelli è circolato fra le possibilità di prim’ordine. Ma non c’è nessuna conferma. Gli unici che sarebbero pienamente disponibili sono nomi meno noti, come Kid Rock e Ted Nugent.

Il cantante John Legend, che ha al suo attivo dieci Grammy, un Golden Globe e un Oscar, ha spiegato alla Bbc: «Il mondo artistico tende a essere liberal e tollerante, e non vuole essere identificato con chi causa divisione e odio».


A complicare le cose per gli organizzatori della giornata, nessuna delle scuole di Washington ha accettato di far sfilare le proprie bande scolastiche, come sarebbe tradizione.

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Il Gazzettino