Russiagate, Trump "smentito" dal suo stesso avvocato: «Non è indagato»

Trump (Ansa)
>>>ANSA/ LEGALE 'SMENTISCÈ PRESIDENTE, ' TRUMP NON È INDAGATÒ 'Tweet per Wp'. Tycoon, 'caccia alle streghe una distrazionè...

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>>>ANSA/ LEGALE 'SMENTISCÈ PRESIDENTE, ' TRUMP NON È INDAGATÒ 'Tweet per Wp'. Tycoon, 'caccia alle streghe una distrazionè (di Serena Di Ronza) (ANSA) - NEW YORK, 18 GIU -



«Il presidente non è e non è stato indagato. Punto». Parola di Jay Sekulow, uno dei legali della squadra di avvocati ingaggiata da Donald Trump per difenderlo nelle indagini sul Russiagate. Chiuso a Camp David, la Casa Bianca dei fine settimana, il presidente cerca di ritrovare la calma che sembra aver perso, e si lascia andare solo a due tweet rabbiosi, in cui torna a parlare di caccia alle streghe con le indagini e si descrive più popolare di Barack Obama.

Alla vigilia di una nuova settimana di fuoco, Sekulow fa il giro delle maggiori emittenti televisive, ripetendo il suo messaggio come un mantra. E spiegando che il tweet incriminato del 16 giugno, quando Trump ammetteva per la prima volta di essere indagato, era solo in risposta all'articolo del Washington Post che citava cinque fonti anonime secondo cui il procuratore speciale Robert Mueller stava indagando sul presidente per ostruzione di giustizia. Ma Sekulow è consapevole, e lo ammette pubblicamente, che la sua affermazione si basa sul fatto che né i legali né il presidente hanno ricevuto alcuna notifica dal procuratore speciale, e che quindi non c'è una certezza al 100%.

I commentatori leggono nelle parole del legale la conferma di un Trump fuori controllo che con i suoi tweet si fa più male che bene. E allo stesso tempo anche la frustrazione dei legali e dei più stretti collaboratori di un presidente imprevedibile e incontrollabile che, secondo indiscrezioni, sarebbe talmente arrabbiato per le indagini e per la copertura dei media da urlare davanti alla televisione. L'arrivo di Melania alla Casa Bianca non sembra quindi, almeno per il momento, aver avuto quell'effetto calmante su Trump.

In ritiro a Camp David nelle ultime 24 ore, il presidente non è riuscito a trattenersi dal cinguettare alle prime ore del mattino, il suo momento preferito della giornata per rivolgersi a Twitter. «L'agenda per rendere l'America di nuovo grande va avanti nonostante la distrazione della caccia alle streghe» twitta Trump, descrivendosi come più popolare del suo predecessore. «Il nuovo sondaggio Rasmussen, uno dei più accurati durante le elezioni del 2016, mi assegna un tasso di approvazione del 50%. È più alto di quello di O» dice riferendosi a Barack Obama.


Il sondaggio arriva al termine di una settimana nera per Trump, con le indiscrezioni di un'indagine per ostruzione di giustizia, accusa che se provata potrebbe portare all'impeachment del presidente. Non scarta l'ipotesi di diventare a sorpresa l'inquilino della Casa Bianca il vice presidente Mike Pence che, dietro le quinte, sta valutando chi potrebbe diventare il suo vice nel caso in cui fosse chiamato a fare il numero uno. E Pence sembra essere una scelta appetibile anche per i repubblicani: politico di professione, conosce gli standard e i protocolli, oltre a essere meno controverso di Trump. Per ora Pence così come tutti gli americani resta però alla finestra a guardare gli sviluppi.
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Il Gazzettino