«Ho il coronavirus e adesso ce l’hai anche tu». Quelle parole continuano a rimbombare nella testa dei familiari di Trevor Belle, il tassista 61enne aggredito e...
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Quando è sceso dal taxi non solo il giovane si è rifiutato di pagare le nove sterline della corsa, ma ha aggredito Trevor sputandogli in faccia. Prima di darsi a gambe levate ha pronunciato quella che per il tassista sarebbe suonata una tragica sentenza di morte: «Ho il coronavirus e adesso ce l’hai anche tu». Un gesto folle che Trevor ha immediatamente denunciato alla polizia e ha raccontato, una volta tornato a casa, a Kelly Esqulant, sua compagna da 28 anni e madre dei suoi tre figli.
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Solo quattro giorni dopo Trevor ha iniziato a manifestare i primi sintomi di coronavirus. In pochi giorni le sue condizioni sono peggiorate: faceva fatica a respirare quando è stato portato al Royal London Hospital. Il giorno in cui è stato ricoverato è stato l’ultimo in Kelly lo ha visto. Il giorno successivo gli è stato indotto il coma, ma prima Trevor ha chiesto di donare il sangue per farlo analizzare e per trovare una cura. «Conosco il mio Trevor, era sempre disposto ad aiutare e quindi per lui era normale quella richiesta» ha detto Kelly. Trevor è morto il 18 aprile, pochi giorni dopo il suo 61° compleanno.
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Non più di 20 persone sono state autorizzate a partecipare al suo funerale. «Non riesco ancora a capire come qualcuno possa fare una cosa del genere a un’altra persona» ha continuato Kelly, che non riesce ad accettare la perdita del marito. La vicenda è simile a quella di Belly Mujinga, la bigliettaia 47enne morta dopo essere stata aggredita alla stazione Victoria da un uomo che le aveva sputato: anche in quel caso l’aggressore era positivo e lei è deceduta pochi giorni dopo per aver contratto il virus. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino