Il colosso farmaceutico multinazionale statunitense Johnson & Johnson è stato condannato a versare 72 milioni di dollari alla famiglia di Jacqueline Fox, una donna di...
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La decisione presa lunedì notte dai giudici di St. Louis è la prima di questo tipo, su oltre mille casi in tutti gli Stati Uniti, che riconosca un risarcimento a favore di una vittima. Nel 2013 una donna che aveva sviluppato un cancro alle ovaie e aveva denunciato Johnson & Johnson si era vista dare ragione da una giuria federale del South Dakota, ma non le era stato riconosciuto alcun indennizzo.
La sentenza di lunedì, arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio al termine di un processo durato tre settimane, si inserisce in una causa molto più ampia intentata nel Missouri e che coinvolge una sessantina di persone. Va sottolineato che dei 72 milioni di risarcimento accordati, solo 10 sono a titolo di danni effettivi, mentre 62 sono a titolo di "danni punitivi": questo significa che per i giudici la compagnia ha agito con dolo. La sentenza, infatti, parla di "frode, negligenza e cospirazione".
«Conoscevano benissimo il rischio fin dal 1980 - ha detto Jere Beasley, uno degli avvocati della famiglia di Jacqueline Fox - ma hanno mentito a tutti, consumatori e autorità di controllo».
«Noi siamo attenti nella misura massima alla salute dei nostri clienti, e siamo delusi per l'esito del processo - ha ribattuto Carol Goodrich, uno dei portavoce di Johnson & Johnson - Siamo solidali con la famiglia della signora Fox, ma crediamo fermamente che la sicurezza del nostro talco sia supportata da decenni di prove scientifiche. Stiamo valutando se fare ricorso contro il verdetto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino