Susan Sarandon scende in piazza contro Trump e viene arrestata

Susan Sarandon in piazza
Anche l’attrice premio Oscar Susan Sarandon è stata brevemente arrestata insieme ad oltre 500 donne che giovedì hanno partecipato ad una marcia tutta femminile...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anche l’attrice premio Oscar Susan Sarandon è stata brevemente arrestata insieme ad oltre 500 donne che giovedì hanno partecipato ad una marcia tutta femminile a Washington contro la "tolleranza zero" di Donald Trump sull’immigrazione e la separazione dei bambini dai genitori entrati clandestinamente alla frontiera col Messico. Lo ha fatto sapere lei stessa su Twitter. «Sono stata arrestata. Resto forte. Continuo a lottare», ha cinguettato dopo essere stata accusata (dimostrazione illegale) e rilasciata.


 

«Una azione potente, bella, con centinaia di donne che chiedono la riunificazione delle famiglie separate dalla politica immorale» dell’agenzia per l’immigrazione. «La democrazia assomiglia a questo», ha aggiunto pubblicando un’ immagine della protesta.

Erano circa un migliaio le donne che giovedì hanno marciato lungo Pennsylvania Avenue sino a Capitol Hill, esibendo cartelli e gridando slogan contro i centri detentivi per i migranti. «We care» (ci importa), cantavano, riferendosi alla controversa giacca indossata dalla first lady Melania nella sua prima visita ai bambini separati alla frontiera col Messico, replicata ieri senza code polemiche legate al suo look. Le organizzatrici del corteo, Women’s March e Center for popular democracy, portavano con sè anche fogli di alluminio, gli stessi forniti ai figli dei migranti come coperte per dormire.
 

L’iniziativa rischiava di passare quasi inosservata, oscurata sui media dalla sparatoria contro un giornale locale del Maryland. Ma l’arresto della Sarandon, vincitrice dell’Oscar per Dead Man Walking nel 1996 e candidata alla statuetta di miglior attrice per i suoi ruoli in Atlantic City, Usa, Thelma e Louise, L’olio di Lorenzo e Il Cliente, le ha ridato i riflettori della ribalta.

A 71 anni la star di Hollywood è diventata così l’icona di una nuova protesta, l’ultima di una lunga serie nella sua vita.

L’attrice, in parte con origini italiane e con una esperienza di vita a Roma negli anni Ottanta, è cresciuta come una adolescente ribelle e anticonformista, partecipando alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam e favore dei diritti civili. Nel 1968 intervenne alla convention del partito democratico a favore degli studenti, che in quel momento si stavano ribellando contro la società. Il suo impegno civile è continuato negli anni, sempre a fianco dei più deboli.

Nel 1999 fu arrestata durante una manifestazione contro l’uccisione di un teenager afroamericano a New York da parte della polizia. Lo scorso anno, insieme a Leonardo di Caprio, era scesa a fianco dei Sioux che protestavano contro Trump e il suo via libera al completamento dell’oleodotto Dakota Access, in North Dakota.

Domani Washington attende un’altra protesta di massa contro le politiche migratorie di Trump. Lo slogan (e l’hashtag) è FamiliesBelongTogether. Sarandon potrebbe tornare in pista. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino