Sangue in Sudan: duri scontri, Khartoum bindata. Il premier Hamdok si dimette, potere ai militari

In piazza migliaia di civili per manifestare in favore del potere democratico

Il primo ministro del Sudan Abdalla Hamdok ha alzato ufficialmente bandiera bianca dopo il colpo di stato compiuto lo scorso 25 ottobre dall'esercito. Il politico ha...

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Il primo ministro del Sudan Abdalla Hamdok ha alzato ufficialmente bandiera bianca dopo il colpo di stato compiuto lo scorso 25 ottobre dall'esercito. Il politico ha rassegnato domenica le sue dimissioni, dopo aver ammesso il fallimento della trattativa per riportare il potere dai militari ai civili. Le manifestazioni di migliaia di persone in questi giorni hanno provocato diversi scontri tra civili e esercito, con morti e feriti. I manifestanti, che avanzavano al grido di «potere al popolo» non sono riusciti a forzare la mano dei golpisti, che hanno mantenuto il controllo.

Colpo di stato in Sudan

Abdalla Hamdok ha parlato in diretta televisiva spiegando che il Sudan è a «un bivio pericoloso, che minaccia la sua stessa sopravvivenza». Riguardo il suo operato ha spiegato di aver fatto del suo meglio per garantire «sicurezza, pace, giustizia e la fine delle violenze» ed evitare che la situazione politica del paese diventasse «un disastro», ma che nonostante tutti gli sforzi fatti «questo non è accaduto». Poi l'ufficialità delle dimissioni.

Dopo la fine della dittatura di Omar al-Bashir nel 2019, il Sudan sta gestendo con difficoltà la transazione verso un governo civile. Il generale dell'esercito Burhan, dopo aver difeso l'operato dei militari, ha sostenuto anche che il Sudan continuerà a essere impegnato nella transizione verso il potere civile e democratico, in vista delle elezioni del 2023. Al momento però non ci sono certezze al riguardo.

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Il Gazzettino