Una bimba chiamata Speranza nella stazione di Budapest. C'è anche il sorriso per la nascita di una creatura fra i drammi dei migranti la cui odissea fa vergognare (o dovrebbe...
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A raccontare la vicenda è, fra gli altri, il tabloid britannico Sun, che in prima pagina affianca la sua foto a quella del piccolo Aylan, morto su un spiaggia turca, e sintetizza l'emergenza immigrazione di questi mesi con un titolo: «È vita e morte». La piccola neonata di Budapest, figlia di profughi siriani, sarebbe venuta alla luce in un sottopassaggio, fra centinaia di disperati accampati alla meglio in attesa di un treno. La madre, scrive il Sun, l'ha chiamata Shems, che tradotto significa appunto «speranza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino