Siria, tremila jihadisti in fuga sotto i raid russi. Ma la Turchia accusa: «Violato il nostro spazio aereo»

Siria, tremila jihadisti in fuga sotto i raid russi. Ma la Turchia accusa: «Violato il nostro spazio aereo»
Almeno tremila militanti dell'Isis e dei gruppi jihadisti Jabhat Al-Nusra e Jaish al-Yarmouk sono fuggiti dalla Siria in Giordania nel timore dell'avanzata...

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Almeno tremila militanti dell'Isis e dei gruppi jihadisti Jabhat Al-Nusra e Jaish al-Yarmouk sono fuggiti dalla Siria in Giordania nel timore dell'avanzata dell'esercito siriano su tutti i fronti e dei raid aerei russi. E' quanto ha reso noto Ria Novosti citando una fonte militare.




Inoltre, sarebbero circa 160 i militanti jihadisti uccisi ieri durante un attacco dell' esercito siriano nella provincia di Deir Ezzor, mentre almeno altri 17 sono morti in un attacco a Homs e Palmira: lo sostiene una fonte militare russa da Latakia (dove c'è una base aerea russa) citata da Ria Novosti.



Secondo la stessa fonte, ieri l'esercito di Damasco ha lanciato un'offensiva nelle province di Deir Ezzor e Homs, come pure vicino alla città di Palmira. Stamane, invece, elicotteri dell'esercito siriano hanno lasciato cadere volantini nel sud della provincia di Hama, invitando i terroristi ad arrendersi e ammonendo i civili dell'inizio di una rilevante operazione militare.



Alle notizie dal fronte si aggiunge una controversia tra Turchia e Russia relativa ad un jet da combattimento russo che ha violato sabato lo spazio aereo turco nella provincia di Hatay, vicino al confine siriano. Lo riferisce il ministero degli Esteri turco. L'ambasciatore russo Andrey Karlov, è stato convocato per esprimere le dure proteste turche annunciando reazioni in caso tali incidenti dovessero ripetersi. La violazione è stata individuata otto minuti dopo la mezzanotte di sabato. «Il velivolo russo è uscito dallo spazio aereo turco verso la Siria dopo che è stato intercettato da due F- 6 dell'aviazione turca, che stavano conducendo un pattugliamento nella regione», afferma la nota.



Telefonate per discutere del caso ci sono state anche con il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, e quelli di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Sinirlioglu potrebbe anche affrontare la questione con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Secondo i media turchi, già nei giorni scorsi si erano verificati episodi di tensione con i jet russi al confine turco-siriano dopo l'avvio dei bombardamenti in Siria. Ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva definito i raid russi «inaccettabili e un grave errore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino