C'era una banda di rapinatori 'stagionatì dietro il clamoroso colpo, architettato con maestria, messo a segno nei giorni di Pasqua a Londra in un deposito di cassette di...
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La vicenda aveva occupato per giorni le pagine della stampa britannica. I ladri erano entrati in azione con il più classico dei metodi: un pò come la banda del buco di cinematografica memoria, ma con indiscutibile professionalità ed efficacia. Avevano approfittato delle vacanze pasquali e, dopo essersi appostati nella via dei gioiellieri e degli orologiai di lusso di Hatton Garden, si erano calati silenziosi nel seminterrato attraverso il vano ascensore, disattivando rapidamente i sistemi d'allarmi.
Poi - con tutta calma - avevano aperto un foro nello spesso muro di cemento che li separava dal caveau, della dimensione esattamente necessaria a far passare una persona di corporatura minuta. E quindi avevano svaligiato decine di cassette di sicurezza: oltre 70, secondo fonti di polizia. A cose fatte si erano dissolti nel nulla, portandosi dietro un bottino stimato dai media in almeno 200 milioni di sterline.
E precipitando nello sconforto i proprietari (privati o commercianti) che avevano affidato beni e oggetti di grande valore ai locali apparentemente inespugnabili dell'Hatton Garden Safe Deposit: qualcuno è andato in rovina o quasi, a dar retta alla stampa. Per riuscire a stanarli la squadra mobile della Met Police ha organizzato una caccia all'uomo in piena regola, mobilitando centinaia di uomini. E c'è voluto più di un mese per individuarli.
Duecento agenti si sono messi alla fine in moto per il blitz conclusivo, sfociato nell'arresto dei sette non più giovani professionisti del crimine.
Il Gazzettino