Era scomparsa tre mesi fa, il giorno tragico nel quale entrambi i suoi genitori erano stati uccisi a colpi di pistola da un intruso che si era introdotto in casa. Da allora...
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LE RICERCHE
Lo sceriffo Chris Fitzgerald riusciva a malapena a contenere la felicità quando ha raccontato quello che era accaduto ieri mattina. Gli investigatori avevano ricevuto nelle settimane passate migliaia di segnalazioni, ma nessuna delle piste li aveva portati a Jayme. La piccola non si trovava in casa il 15 di ottobre, giorno della tragedia, quando qualcuno aveva fatto irruzione nell'abitazione forzando la porta d'ingresso. La polizia era stata avvertita da una telefonata di allarme, forse partita dal cellulare della mamma Denise. Nessuna voce al telefono, solo le urla distanti di qualcuno che chiedeva disperatamente aiuto. Quando gli agenti arrivarono sul posto, Denise e suo marito James erano già morti, e la figlia era introvabile. Sappiamo ora che era stata portata via dal ventunenne Jake Thomas Patterson, incensurato e senza apparenti connessioni con le vittime. Era finita in un villaggio di appena una ventina di case, a sud del lago Superior, quasi al confine con il Canada. In passato qui c'era la residenza dell'intera famiglia Patterson: i genitori, Jake e un suo fratello. Da quando i fratelli erano divenuti maggiorenni, solo loro erano rimasti ad abitare nella casa, mentre i genitori si erano trasferiti. Le indagini si erano svolte in un clima di frenetica confusione. Due giorni dopo l'omicidio qualcuno aveva detto di aver visto la bambina a Miami, in compagnia di due uomini, ma la segnalazione si è rivelata fasulla. La notte di Halloween l'abitazione dei Closs era stata saccheggiata, ma soltanto alcune paia di mutandine appartenenti a Jayme, e un suo vestitino erano stati rimossi. La polizia ha arrestato qualche giorno dopo il 32enne Kyle Jaenke-Amis, un mitomane che ha confessato di essere a caccia di memorabilia, forse per rivenderle un giorno al miglior offerente. L'FBI aveva lanciato appelli per la localizzazione di tre diverse vetture, che secondo gli inquirenti potevano essere in qualche modo associate al crimine. Ma della piccola Jayme nessuna traccia, fino all'incontro nel bosco di giovedì.
IL MOVENTE
Si può solo supporre che al termine dei tre mesi di prigionia sia riuscita in qualche modo ad eludere la sorveglianza del suo sequestratore. Gli agenti hanno raggiunto Jake Patterson nemmeno venti minuti dopo il primo contatto con la bambina. L'hanno trovato a poche centinaia di metri dalla casa, e l'hanno preso in consegna senza incontrare resistenza. Il giovane ha cercato di mentire sulla sua identità e su quella della ragazza che i poliziotti gli contestavano di aver custodito, ma l'evidenza era già chiara a quel punto, e sono scattate le manette. Bisognerà aspettare fino alla prossima settimana, quando il giovane sarà incriminato per avere altri dettagli sulla vicenda. Per il momento sappiamo solo che la polizia di Barron lo ritiene responsabile dei due omicidi, e del rapimento della minorenne.
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Il Gazzettino