Russia, invia un selfie al fratello prima di essere strangolata: la polizia incastra il killer grazie alla foto

Russia, invia un selfie al fratello prima di essere strangolata: la polizia incastra il killer grazie alla foto
Quell'ultima immagine sorridente inviata al fratello poco prima di morire è tutto ciò che rimane di Olga Emelyanova, 28enne russa mamma di due bimbi, ai suoi...

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Quell'ultima immagine sorridente inviata al fratello poco prima di morire è tutto ciò che rimane di Olga Emelyanova, 28enne russa mamma di due bimbi, ai suoi familiari. Lei con lo sguardo rivolto verso lo smartphone, lui alla guida della macchina. Poi il nulla. La donna non risponde più ai messaggi e per sei giorni sembra essersi volatilizzata. Per il suo assassino doveva essere il delitto perfetto: non aveva fatto i conti con quell'immagine inviata da Olga al fratello, rivelatasi fondamentale per mettergli le manette ai polsi.


 

Olga, di Salavat, in Russia, aveva conosciuto Rasim Sadykov, 30 anni, su una chat per cuori solitari. Aveva un matrimonio finito alle spalle, due bimbi di 10 e 3 anni, Denis e Kristina, e una gran voglia di ricominciare. Quel giorno aveva accettato l'invito di Rasim per una gita fuori porta: un picnic romantico non lontano da Salavat che la rendeva felice, tanto da voler condividere quel momento con Evgeny Andreev, il fratello.

«Sto andando da qualche parte» gli aveva scritto allegando la foto. «Nei boschi?» aveva chiesto Evgeny. «Sì» aveva risposto lei, aggiungendo una emoji sorridente. Da quel momento il nulla. I familiari, non vedendola rientrare la sera, si sono rivolti alla polizia che per sei giorni ha esplorato a tappeto tutta l'area intorno a Salavat fino al ritrovamento del suo corpo, nascosto tra i cespugli di un boschetto.

«Pensava di aver fatto tutto per evitare di essere incastrato - ha detto la polizia al canale NTV - L'ha strangolata con una corda, si è disfatto del cadavere, ha buttato via le prove e si è trasferito in un'altra città. Non c'era alcun testimone di questo omicidio. Ma non aveva considerato quel selfie che Olga aveva scattato poco prima di essere uccisa». E proprio grazie a quell'immagine la polizia è riuscita ad arrivare a Rasim che, una volta sul luogo del delitto, ha ricostruito quanto è accaduto: «Stava andando tutto bene. Era molto romantico. Poi lei mi ha afferrato per il colletto e mi ha scosso violentemente. Allora io ho preso la corda e l'ho strangolata». La polizia, in realtà, crede che l'uomo abbia agito dopo che Olga si era rifiutata di fare sesso con lui: adesso Rasim è in galera in attesa del processo. Se condannato rischia fino a 15 anni di prigione.


L'ex marito della donna, Roman, 32 anni, ha ricordato Olga sui social, promettendole che si prenderà cura di Denis e Kistina. «Resta in pace, tesoro... Ti amavo, ti amo e ti amerò per sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino