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Mosca avrebbe ottenuto dall'Iran la prima fornitura di droni da combattimento da usare in Ucraina. Lo riporta il Washington Post: si tratta di almeno due tipi di droni, entrambi capaci di trasportare munizioni e progettati sia per l'attacco che per la sorveglianza, gli Shahed e i Mohajer-6. Ma la Russia smentisce: il Cremlino, ha parlato di «fake news». Lo ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare l'articolo del quotidiano americano durante una conferenza stampa.
Era il 10 agosto quando la Casa Bianca ha lanciato l'allarme: ha detto che in Iran era iniziato l'addestramento dei piloti russi sui dispositivi che Teheran era pronta a vendere a Mosca. Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, aveva parlato di fonti di intelligence che riferivano dell’accordo fra russi e iraniani.
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Organizzare una flotta di droni, comunque, è un'operazione impegnativa: per fare funzionare una 100 dispositivi servono 200 addetti fra piloti e tecnici. Nei mesi scorsi è anche circalata la notizia di un ipotetico scambio: droni iraniani destinati a Mosca in cambio di caccia russi Su-35 per gli iraniani. Il Cremilino è infatti in difficoltà nel rendere più tecnologico il suo esercito: le sanzioni rendono difficile reperire i pezzi di ricambio e il materiale necessario a costruire altri droni. Gli iraniani, al contrario, hanno una flotta già rodata tra Siria, Yemen e Arabia Saudita.
Ci sarebbe anche un altro ambito di cooperazione tra Mosca e Teheran: tre settimane fa l’Agenzia spaziale russa ha lanciato dal Kazakistan il satellite iraniano Khayyam. Il timore degli Stati Uniti - ha riportato sempre il Washington Post - è che i russi usino il satellite per monitorare gli obiettivi a terra nella guerra in Ucraina. L'Iran ha smentito.
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Il Gazzettino