OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Un fantasmagorico, tentacolare carnevale di strada - all'ombra del profilo solenne di Buckingham Palace - per coronare la festa di popolo del Giubileo di Platino della regina: festa trionfale da cui Elisabetta II si dichiara «ispirata» nel messaggio finale alla nazione, ribadendo - a dispetto delle fragilità dei suoi 96 anni - di voler restare ancora «al servizio» dei sudditi, «al meglio» delle proprie capacità attuali e con «il sostegno della famiglia». Si sono chiuse così nel cuore di Londra le celebrazioni pubbliche della quarta e ultima giornata del Giubileo di Platino per i 70 anni sul trono della 96enne Elisabetta: in contemporanea con una miriade di eventi organizzati in tutto il Regno come altrove nel mondo, e nel segno di un'allegria multicolore calcata dalla scenografia ufficiale forse anche per allontanare la sensazione malinconica di un commiato non ancora maturo nelle parole dell'irriducibile matriarca di casa Windsor.
«Resto al vostro fianco»
Quasi a dimostrarlo, la sovrana è tornata a mostrarsi oggi di persona, come aveva fatto giovedì dopo la parata militare di Trouping the Colour al momento dell'inaugurazione dei festeggiamenti ufficiali. E ad affacciarsi dal balcone del palazzo, con l'eterno erede al trono Carlo alla sua destra (assieme alla consorte Camilla), e dall'altro lato il principe William, secondo nella linea di successione, la moglie Kate e i figli George, Charlotte, Louis, reali della generazione che verrà. Un gesto rassicurante, seguito alle defezioni di venerdì - causa «affaticamento» - alla liturgia di ringraziamento segnata dal riavvicinamento solo parziale alla Royal Family dei duchi ribelli Harry e Meghan; e poi, ieri, sia all'Epsom Derby ippico sia al grandioso concerto animato in serata in suo onore da stelle come i Queen, Rod Steward. Alicia Keys, Andrea Bocelli o Diana Ross.
La Regina Elisabetta in abito verde
Vestita di verde, Sua Maestà non è voluta mancare all'epilogo. Inizialmente pensosa e toccata dall'accoglienza, poi sorridente, ha ricevuto un'altra ovazione dietro lo sventolio di migliaia e migliaia di Union Jack: il tributo di una folla di nuovo traboccante nel piazzale e lungo tutto il grande vialone del Mall. Pochi secondi, suggellati ancora una volta dal canto a una sola voce dell'inno nazionale, God Save the Queen. Ma di evidente significato simbolico ed emotivo. Il clou di una celebrazione che è tornata a esaltare il legame dell'isola d'Oltremanica (come di tanti ammiratori, vip e non, sparsi per il globo) con la sovrana regnante più longeva di sempre nei secoli di storia della monarchia britannica. Ancora indomabile - «in sella» al vertice della nazione, secondo le parole dell'arcivescovo anglicano di York -, pur nella conferma di quelle concessioni all'anagrafe alla quale persino lei si è confessata costretta a piegarsi di recente, tra cautele mediche e difficoltà di movimento.
La parata finale
Una celebrazione la cui ultima giornata è stata quella della kermesse nazional-popolare in omaggio di Elisabetta.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino