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La Russia ha smesso di usare droni kamikaze di fabbricazione iraniana in Ucraina dal momento che non funzionano quando fa freddo. Un flop rivelato dal funzionario ucraino. Yevgeny Silkin, del Comando interforze per le comunicazioni strategiche delle forze armate ucraine.
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Flop dei droni iraniani in Ucraina, le ragioni
Mosca non li usa più perché sono fatti di plastica e altri materiali non resistenti al gelo, secondo l'agenzia di stampa ucraina Unian. È dal dal 17 novembre che non vengono usati in guerra, giorno che coincide con il primo in cui ha nevicato in Ucraina quest'anno. D'altra parte, gli inverni in Ucraina possono essere freddi, con temperature medie spesso sotto lo zero tra dicembre e marzo.
Quando mosca ha iniziato a utilizzarli
La Russia ha iniziato a utilizzare i droni iraniani a ottobre, colpendo le infrastrutture energetiche ucraine (ma anche diversi civili, rimasti uccisi dagli attacchi). L'Iran e la Russia hanno negato qualsiasi cooperazione sulle armi.
Perché il freddo è un fattore
La CNN ha riferito a novembre che l'Iran si stava preparando a inviare più armi all'Ucraina, inclusi missili balistici a corto raggio. E ha riferito che l'Iran e la Russia avevano raggiunto un accordo affinché la Russia iniziasse a produrre i droni da sola. Il 23 novembre il ministero della Difesa del Regno Unito ha affermato che la Russia stava probabilmente finendo i droni, ma che potrebbe acquistarne altri. Diversi rapporti hanno anche affermato che l'Iran ha addestrato la Russia su come utilizzare i droni e altre armi. Il 3 dicembre, Avril Haines, il direttore dell'intelligence nazionale degli Stati Uniti, ha affermato che le condizioni invernali dovrebbero rallentare la guerra e che c'era già un "ritmo ridotto".
Scorte finite
Secondo fonti occidentali, la Russia avrebbe esaurito 2-3 settimane fa le scorte di droni iraniani. Lo scrive su Twitter il giornalista Dan Sabbagh, rilanciato dal Guardian. Mosca vorrebbe nuovi rifornimenti, ma per ora non vi sono segnali che stia avvenendo mentre i rapporti militari fra i due paesi sono ancora sotto negoziato, continua il giornalista.
Il Gazzettino