OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Putin ora è sotto forte pressione, anche dai suoi partner strategici. I leader del G20 hanno approvato il documento finale definito dagli 'sherpa' senza ulteriori modifiche. Lo hanno indicato fonti internazionali. In quel documento vengono ribadite «le posizioni nazionali espresse in altri summit inclusa la risoluzione dell'Onu di ottobre adottata con 141 voti, 5 voti contrari, 35 astensioni che deplora l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia e chiede il suo ritiro completo e incondizionato dall'Ucraina».
Le pressioni del G20 su Putin
Nella bozza di dichiarazione del G20 si aggiungeva che «la maggior parte degli stati membri condanna con forza la guerra in Ucraina... Ci sono stati altri punti di vista e diverse valutazioni della situazione e delle sanzioni». Questa formulazione serve a tenere insieme tutti i 19 stati membri: per ore si è cercato di forzare la mano a Cina e India soprattutto, ma inutilmente. Tuttavia, l'evolversi dei rischi di un conflitto di ancora più lunga durata in Ucraina e del coinvolgimento anche incidentale di paesi Nato (il caso del missile russo arrivato in Polonia) potrebbero portare a un isolamento ancora più forte della Russia.
La posizione della Cina
Ritenere, però, che la riunione sia stata inutile appare, in ogni caso, un giudizio fuori misura e lo dimostra il risultato dell'incontro fra Joe Biden e Xi Jinping che ha probabilmente inaugurato una fase di distensione nei rapporti Usa-Cina sulla base del netto rifiuto della guerra come principio di regolazione delle controversie in qualsiasi parte del mondo. Certamente resta l'ambiguità della posizione cinese: Xi si impegna nella cooperazione contestando la strumentalizzazione dell'arma energetica e nello stesso tempo le sanzioni contro la Russia. Nella dichiarazione finale si ricorda che il G20 non è il forum per risolvere i problemi di sicurezza ma si riconosce che «i problemi di sicurezza possono avere conseguenze significative per l'economia globale».
Le ripercussioni economiche
D'altra parte, la guerra russa in Ucraina «sta causando immense sofferenze umane e aggravando le fragilità esistenti nell'economia globale, limitando la crescita, aumentando l'inflazione, interrompendo le catene di approvvigionamento, aumentando l'insicurezza energetica e alimentare e aumentando i rischi per la stabilità finanziaria».
Macron: dal G20 un messaggio chiaro alla Russia
«Tutti sappiamo che questo G20 è stato difficile e l'attualità delle ultime ore ci ha mostrato la situazione sensibile della situazione. Abbiamo evitato la divisione del mondo e abbiamo lanciato un messaggio chiaro per la pace alla comunità internazionale e un messaggio molto chiaro anche alla Russia». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza stampa a Bali.
Gentiloni: messaggio di collaborazione contro la guerra
«Nel mondo attraversato da tante crisi il G20 di Bali riesce almeno a condividere un messaggio di collaborazione. No alla guerra, sicurezza alimentare, prevenzione delle pandemie, sostegno ai paesi più poveri. La presidenza passa all'India». Lo scrive su Twitter il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino