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Mikhail Khodorkovsky è stato a lungo l'uomo più ricco della Russia. L'ex Ceo del gigante petrolifero Yukos è però stato in carcere nove anni con l'accusa di frode ed evasione fiscale, prima del rilascio nel 2013. L'ex oligarca, che ora è in esilio, in tutti questi anni ha sempre raccontato che la sua prigionia fosse frutto delle critiche e dei dissapori con Putin. E proprio su Putin è tornato in un'intervista alla Cnn: «Lui è impazzito perché aveva previsto che il popolo ucraino lo avrebbe accolto lanciandogli dei fiori quando ha invaso il Paese. All'inizio quello che voleva fare era cambiare il potere a Kiev e inserire il suo burattino. Ma è andato fuori di testa quando gli ucraini hanno resistito all'invasione».
Le difficoltà in guerra e i tre modi per uscire dalla crisi
Diversi analisti e media indipendenti russi hanno sostenuto fin dalle prime difficoltà della Russia, che Putin fosse stato mal informato dai suoi collaboratori sulle possibilità di una conquista in tempi brevi dell'Ucraina. «Il fatto che le persone a Kharkiv non lo abbiano accolto con i fiori, non solo lo ha fatto arrabbiare, ma penso davvero che lo abbia fatto letteralmente impazzire. È stato allora che ha iniziato a bombardare Kharkiv e Kiev», ha detto Khodorkovsky.
Che poi ha delineato le tre vie per uscire dalla crisi nella quale la Russia si è impantanata: «Putin adesso ha tre possibilità: continuare a fare pressione sull'Ucraina, usare armi di distruzione di massa per costringere gli ucraini a ritirarsi o avviare negoziati reali». Khodorkovsky già il mese scorso aveva rivelato in un'intervista che a Putin non sarebbe rimasto molto tempo ancora a capo della Russia.
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Il Gazzettino