Un prete cattolico è stato arrestato dopo che aveva organizzato un incontro con un uomo (poliziotto sotto copertura) per abusare di suo figlio due anni (figlio ovviamente...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il pedofilo seriale Richard Huckle ucciso a coltellate in carcere: violentò 200 bambini
Stuprato dal prete nel confessionale a 9 anni, risarcito con un milione di dollari
Pedofilo suicida in carcere: temeva di essere massacrato di botte dai nuovi compagni di cella
Il Liverpool Crown Court ha appreso che Jolley ha iniziato a comunicare con l’ufficiale mentre era residente in Belgio, ma aveva programmato di tornare nel Regno Unito per due settimane prima di recarsi a Roma ad ottobre. Il 26 settembre si accordò per incontrare il poliziotto sotto copertura in una casa di Halton, nel Cheshire. Quando arrivò, Jolley descrisse cosa voleva fare al bambino indifeso, completamente ignaro del fatto che stesse parlando con un ufficiale sotto copertura. Quando il poliziotto rivelò la sua vera identità, il sacerdote cercò di scappare, ma fu fermato e arrestato. Venerdì, Jolley di Great Sankey, Warrington, è stato imprigionato per tre anni e quattro mesi e inserito nel registro degli autori di reati sessuali dopo essersi dichiarato colpevole di aver organizzato l’incontro per vedere il piccolo di due anni. Il giudice Jeremy Lakser dopo aver condannato le azioni del prete e gli ha detto: «È ovvio, anche se lo dico, che le tue parole, azioni e intenzioni mi sembrano del tutto incompatibili con gli insegnamenti della chiesa cattolica a cui hai creato un danno».
Dopo la condanna, l’agente investigativo Louise Murphy ha elogiato il lavoro della task force che ha reso giustizia alle vittime e arrestato il predatore. «Attraverso le sue comunicazioni online era chiaro che era attratto sessualmente dai bambini e che avrebbe fatto tutto il possibile per soddisfare la propria gratificazione sessuale. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare gli agenti delle forze dell’ordine sotto copertura che hanno contribuito a costruire il caso contro Jolley. Questo caso mostra come le agenzie possano lavorare insieme per proteggere le persone più vulnerabili della società. Invia inoltre un chiaro messaggio che chiunque commetta tali reati non è al di sopra della legge e sarà assicurato alla giustizia, indipendentemente da chi sia e da ciò che fa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino