«Oh, sì, tuo padre è morto. I funerali? Me ne sono occupata io: tutto fatto, tutto sistemato»: un messaggio via Facebook scioccante e a ciel sereno per...
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Alyn Pennicoock e Louise Kahn vivevano letteralmente fuori dal mondo, in un'abitazione fatiscente senza elettricità, un cottage in pietra con bagno esterno, potendo contare solo su pochi soldi, su quello che riuscivano a coltivare e sui polli che allevavano. Entrambi britannici, insieme dal 1990, lui ex camionista 59enne, lei insegnante di pianoforte di 46 anni, si erano ritirati da tre anni a Linhares da Beira, nel nord-est del Portogallo, lontani da tutti, tagliando i contatti anche con i figli che Alyn aveva avuto dal primo matrimonio. Figli che sono venuti a sapere nella maniera più brutale e priva di tatto che il padre era morto. È successo nel giorno in cui, via Facebook, Louise scrisse quasi distrattamente alla figlia di Alyn: "Oh, sì, tuo padre è morto".
«Non riuscivo a crederci, pensavo fosse uno scherzo - ha raccontato al Daily Record la donna, incinta e madre di due figli, che ha chiesto di non essere nominata - Poi, quando ho capito che papà non c'era più e le ho chiesto dei funerali, mi ha risposto velocemente che ci aveva pensato lei, che era tutto sistemato. E subito dopo ha troncato bruscamente la conversazione. Io e mio fratello la odiamo, è una donna orribile, fuori di testa, è sempre stata strana e con gli anni lo è diventata ancora di più: non potremo perdonarle mai di averci tenuto all'oscuro di tutto. Da anni avevano interrotto i contatti con noi, ma questo non doveva farcelo, anche solo una settimana prima che morisse, ma avrebbe dovuto consentirci di vederlo ancora vivo. E non capisco perché lo abbia seppellito in quel modo. Se aveva un tumore al cervello perché non è morto in ospedale?». Interrogativi che, almeno per adesso, non hanno alcuna risposta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino