Granate e fucilate sulla polizia per evitare il carcere: Robert Jefferson (ex alleato Bolsonaro) ferisce due agenti

L'uomo si è rifiuta di arrendersi agli agenti che erano arrivati a casa sua per condurlo in carcere

Granate e fucilate sulla polizia per evitare il carcere: Robert Jefferson (ex alleato Bolsonaro) era agli arresti domiciliari
Un politico brasiliano ha aggredito con armi da fuoco due agenti di polizia federale che cercavano di portarlo in carcere mentre si trovava agli arresti domiciliari. Roberto...

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Un politico brasiliano ha aggredito con armi da fuoco due agenti di polizia federale che cercavano di portarlo in carcere mentre si trovava agli arresti domiciliari. Roberto Jefferson, ex deputato e alleato del presidente, Jair Bolsonaro, ieri ha sparato con un fucile contro la polizia e lanciato granate sulle volanti, ferendo due agenti.

Politico brasiliano spara e ferisce due agenti: la vicenda

La sparatoria è avvenuta a Comendador Levy Gasparian, città nello stato di Rio de Janeiro, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali brasiliane. Jefferson era già sotto inchiesta e agli arresti domiciliari per il suo presunto coinvolgimento nella diffusione di fake news durante il suo mandato. Alexandre de Moraes, giudice del caso, aveva ordinato che Jefferson fosse portato in prigione per aver minacciato i giudici della corte durante il processo. 

Subito dopo la sparatoria, Jefferson ha anche avuto il tempo di pubblicare un video sul web, violando quindi anche i termini dei suoi domiciliari, i quali gli impedivano di usare i social network. L'ex deputato ha detto: «Ho sparato con l'intenzione di non colire nessuno. Ho sparato alla loro macchina. Ho solo dato il mio esempio resistendo all'oppressione e alla tirannia. Dio benedica il Brasile!!» La polizia federale brasiliana, dopo aver arrestato l'ex alleato di Bolsonaro, ha dichiarato che ora Jefferson dovrà rispondere anche delle accuse di tentato omicidio. 

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Il Gazzettino