Studentessa italiana cacciata per aver chiesto la ricevuta dell'affitto

Studentessa italiana cacciata per aver chiesto la ricevuta dell'affitto
PARIGI - Aggredita, minacciata, buttata fuori di «casa» con i suoi libri: è diventata un caso la storia di Elisabetta, 21 anni, bolognese, studentessa di Architettura a Parigi....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PARIGI - Aggredita, minacciata, buttata fuori di «casa» con i suoi libri: è diventata un caso la storia di Elisabetta, 21 anni, bolognese, studentessa di Architettura a Parigi. È stata sfrattata per aver chiesto la ricevuta dell'affitto, 400 euro per un buco di 6-7 metri quadri, sotto la soffitta di un appartamento del quartiere di Barbes, ai piedi di Montmartre.




«La mia storia - racconta opo essere diventata protagonista prima sul parigino Metronews, poi per radio e siti di giornali come Le Parisien - è allucinante, ma è la storia di tanti studenti a Parigi». Da un anno in Francia ma appena arrivata e iscritta ad una scuola di specializzazione a Parigi, Elisabetta lavora dopo la scuola per pagarsi un alloggio. Dà lezioni di italiano e fa le pulizie, tutto rigorosamente in nero.



Ma non può permettersi nulla di più di uno sgabuzzino inagibile, senza finestre e con il bagno al piano di sotto, perchè «qui chiedono le garanzie e pretendono che si guadagni il triplo di quanto si paga di affitto». E per il tugurio nel quartiere di Barbes, un quartiere con molti immigrazione, il proprietario le aveva chiesto a settembre 360 euro: «che poi - aggiunge Elisabetta - sono diventate 400 quando ci siamo visti. Gli volevo fare un assegno, ma lui mi ha chiesto 'solo contantì. E quando gli ho chiesto la fattura mi ha detto che aveva bisogno di tempo per stamparla. Tre settimane dopo si è presentato con un certificato di ospitalità, che non è un contratto di affitto».



La vita di Elisabetta è presto diventata impossibile, il locale - che non ha l'abitabilità - le serviva soltanto per stendersi nel piccolo letto. Neppure i libri entravano in quel sottotetto in cui per entrare bisogna stendersi sulla schiena. «Quando gli ho fatto sapere che me ne sarei andata e che doveva darmi le ricevute - racconta - sono rientrata la sera e me lo sono ritrovato in casa. Era fuori di sè, gridava 'italiana di merdà, aveva buttato via tutti i miei libri e quando ha visto che stavo chiamando la polizia mi ha strappato il cellulare e mi ha spinto buttandomi a terra. Mi ha aiutato la vicina di casa». Il proprietario dell'appartamento, ha detto la polizia ad Elisabetta, ha precedenti penali per aggressione e qualche problema psichiatrico, ma - spiega la ragazza - «gira in decappottabile ed ha camicie costosissime». Ha trascorso una notte in commissariato e adesso rischia una condanna per violenze e affitto abusivo. In difesa di Elisabetta, e accorsa anche la DAL, l'associazione francese per diritto all'alloggio. Che per casi come quello capitato alla giovane italiana, chiede che le condanne siano per tutti fino a 3 anni di carcere e a 30.000 euro di ammenda.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino