Parigi troppo stressante, francesi in fuga dalla città

Parigi troppo stressante, francesi in fuga dalla città
Romantica, raffinata ma non meno caotica di altre capitali europee. Parigi è amata e odiata dai francesi, che sono sempre più desiderosi ad abbandonarla per...

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Romantica, raffinata ma non meno caotica di altre capitali europee. Parigi è amata e odiata dai francesi, che sono sempre più desiderosi ad abbandonarla per andare a vivere nelle campagne. Il trend dura da 10 anni, i lockdown e il lavoro a distanza l'hanno reso esplosivo. È quasi una fuga quella dalla capitale, stressante, ostile, carissima, pericolosa e di recente anche piuttosto sporca. Tutti a cercare casa con giardino nelle banlieue residenziali o addirittura in provincia. Con evidente malcontento dei locali, che in quei «paradisi» ci vivevano benissimo e adesso si sentono invasi da orde di parigini pieni di soldi e pretese. Con il risultato di far impennare i prezzi anche laddove erano rimasti accessibili.

I parigini lasciano la città ormai da anni, stanchi di spendere moltissimo per avere spesso una qualità di vita scadente: appartamenti minuscoli a peso d'oro (negli arrondissement del centro si raggiungono ormai i 16-17.000 euro a metro quadro), circolazione impossibile a meno di non optare per bicicletta, monopattino o skateboard. E poi: inquinamento, insicurezza, manifestazioni settimanali sempre più violente. Il risultato è che negli ultimi 10 anni, stando alle cifre dell'Insee - l'Istat francese - Parigi ha perso costantemente abitanti: 50.000, cioè lo 0,5% della sua popolazione, in soli 5 anni, fra il 2013 e il 2018. Ne esce ingrandita e arricchita la zona attorno alla capitale, detta Grand Paris, con gli acquisti di beni immobiliari aumentati del 4%, con punte dell'11% a nord di Parigi, nella Val d'Oise. Contemporaneamente, è calato dell'8% il numero dei parigini che acquistano nella capitale. Certamente la pandemia, con le fughe da Parigi alla vigilia dell'inizio dei lockdown, ha accelerato la ricerca di una qualità di vita migliore, vicino alla natura, in spazi più grandi e sostenibili. Le coppie, soprattutto, sono state rassicurate di trovare buone scuole in banlieue mentre a Parigi è diventato sempre più difficile trovare posti per i ragazzi negli istituti più quotati. Vendere un appartamento a Parigi regala la possibilità di acquistare una casa o anche una grande proprietà in campagna, in provincia o nella banlieue più lontana.

La provincia, e in particolare le città più piccole, sono l'orizzonte più sognato dai parigini, stando a una lunga inchiesta pubblicata oggi da Le Monde, arricchita dalle cifre dell'istituto di statistica dei notai: prezzi in aumento del 5,9% dell'immobiliare trainati soprattutto da case in provincia e non più da appartamenti nelle grandi città, alle stelle le zone rurali e le città di meno di 20.000 abitanti. A Bordeaux, è diventato difficile trovare una casa, la città e i dintorni sono assediati da compratori. Nella periferia di Tolosa si sono registrate tensioni fra abitanti storici e cosiddetti «neorurali», i nuovi arrivi da Parigi.

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Paesi di poche migliaia di abitanti hanno visto raddoppiare la popolazione in pochi anni, le auto parcheggiate con targa Parigi vengono danneggiate da abitanti che vedono impennarsi i prezzi delle case e peggiorare la qualità dei servizi. A Marsiglia, si registra un vero e proprio assalto di parigini, spinti dalla voglia di vivere sul mare, dal clima, dai prezzi bassi: «Una vendita si fa in 48 ore», spiega a Le Monde un agente immobiliare. Ostilità particolare per i parigini in Bretagna, dove l'ondata dalla capitale è stata particolarmente sofferta e addirittura «incontrollabile» sul litorale secondo un consigliere regionale ecologista. L'Insee annuncia 400.000 nuovi abitanti da alloggiare nei paesi, nei villaggi, nelle cittadine bretone. E la popolazione locale, notoriamente poco espansiva e molto gelosa delle proprie prerogative, che teme di diventare una nuova Costa azzurra, la «Riviera bretone». 

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Il Gazzettino