Omicron, le nuove varianti in arrivo per l'inverno. «Cerberus e Chiron sfuggono agli anticorpi»

Le sottovarianti all'orizzonte hanno una velocità di trasmissione importante, potrebbero ridurre l'efficacia degli anticorpi monoclonali, ma nulla ci dice ancora che provocheranno una malattia più grave

Cerberus e Chiron, nuove varianti Omicron in arrivo in Italia: «Sfuggono agli anticorpi». Perché preoccupano
In Italia l'Rt è a 1,3: è l'indice che misura la velocità di trasmissione del coronavirus e quando è sopra a 1 significa che il contagio...

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In Italia l'Rt è a 1,3: è l'indice che misura la velocità di trasmissione del coronavirus e quando è sopra a 1 significa che il contagio sta correndo. La buona notizia è che negli ultimi giorni si è registrata una frenata della corsa sia dei casi sia dei ricoveri. I problemi, semmai, sono all'orizzonte, sempre avendo ben chiaro che abbiamo imparato a convivere con il Covid e che essere prudenti non significa essere spaventati.

 

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La nuova sottovariante

Negli Stati Uniti sta crescendo molto la diffusione della sottovariante della Omicron definita BQ.1. Rappresenta il 10 per cento dei casi registrati e soprattutto cresce più delle altre sottovarianti. Insieme a una sottovariante sorella, la BQ.1.1 (con una discutibile moda simile a quella della meteorologia i social le hanno dato un soprannome, Cerberus) presenta elementi di preoccupazione. Ha spiegato l'esperto americano Anthony Fauci a Cbs News: «Quando ottieni varianti del genere, guardi qual è il tasso di aumento e questa ha un tempo di raddoppio piuttosto problematico».

 

 

IN EUROPA E ITALIA

Anche in Germania e nel Regno Unito la BQ.1.1 è stata rilevata e si conferma la rapidità di diffusione. In Italia l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità per ora indica come dominante, al 93 per cento, un'altra sottovariante, la Ba.5. Per questo Antonio Maruotti, ordinario di statistica alla Lumsa, osserva: «Siamo al picco dei casi Covid, la curva sta rallentando in modo clamoroso in questa settimana. La prossima settimana saremo sugli stessi numeri, ma è chiaro che la mini-ondata si sta esaurendo con numeri gestibili su tutti gli indicatori».

 

LE CARATTERISTICHE

L'incognita è cosa succederà quando e se si diffonderanno la BQ.1 e la BQ.1.1. Maruotti sottolinea: «Ci dobbiamo abituare alle mini ondate». Secondo gli studi americani per fortuna i vaccini, soprattutto quelli tarati su Omicron 5, ci proteggono dalla malattia grave: «Si tratta di un sottolignaggio BA.5, quindi quasi sicuramente ci sarà protezione incrociata che puoi potenziare». Semmai c'è un altro nodo: gli anticorpi monoclonali utilizzati fino ad oggi potrebbero non funzionare.

 

 

L'ALTRA SOTTOVARIANTE

C'è un'altra sottovariante da tenere d'occhio: si chiama BA.2.75.2 (per gli amanti del genere pop è stata soprannominata Chiron e deriva da un'altra sottovariante chiamata informalmente Centaurus). Secondo uno studio di un gruppo di scienziati dello svedese Karolinska Institutet e di altre istituzioni scientifiche (il Politecnico federale Eth di Zurigo, l'Imperial College di Londra) ha un'ampia capacità di fuga dagli anticorpi neutralizzanti. Dunque, anche in questo caso c'è il rischio che i monoclonali esistenti possano avere dei problemi. Questa sottovariante però è del gruppo Omicron 2 (semplificando) e fino ad oggi la 5 ha sempre dimostrato di prevalere come diffusione. La 2, comunque, nell'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità registra un lieve aumento.

Ricapitolando: l'ondata in corso si sta fermando ed è stata sostenibile, presto ne arriveranno altre ed è meglio aumentare le difese con la quarta dose (soprattutto per anziani e soggetti più fragili). Le sottovarianti all'orizzonte hanno una velocità di trasmissione importante, potrebbero ridurre l'efficacia degli anticorpi monoclonali, ma nulla ci dice ancora che provocheranno una malattia più grave.  

 

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Il Gazzettino