Tre alpinisti morti sul Monte Bianco, corpi sotto un metro di neve

Tre alpinisti morti sul Monte Bianco, corpi sotto un metro di neve
Tre alpinisti sono morti per la rottura di un blocco di ghiaccio sul massiccio del Monte Bianco, nel versante francese. L'incidente, riferiscono i media...

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Tre alpinisti sono morti per la rottura di un blocco di ghiaccio sul massiccio del Monte Bianco, nel versante francese. L'incidente, riferiscono i media transalpini, è avvenuto martedì mattina presto, ma solo oggi tutti e tre i corpi sono stati ritrovati. Le vittime sono una guida alpina tedesca di 50 anni e le due persone che accompagnava, una slovacca di 32 anni e una anglo-polacca di 33. L'allarme era stato lanciato da un collega della guida, che non avendo più notizie del gruppo si era preoccupato.


L'incidente è avvenuto a quota 4.100 metri. Martedì mattina il crollo di seracchi era stato segnalato «ma le testimonianze raccolte tra gli alpinisti che si trovavano nella zona indicavano che nessuno era stato preso o sepolto dalla valanga», ha spiegato il comandante del Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix, Stéphane Bozon, al quotidiano francese Le Dauphiné liberé.

I corpi sono stati trovati sotto uno strato di neve di spessore compreso tra mezzo metro e un metro. Tutti avevano gravi traumi al cranio, quindi potrebbero essere morti sul colpo dopo essere stati trascinati per una distanza di 150 metri da una massa di neve e ghiaccio.

Il gruppo era partito nel giorno di Ferragosto con l'obbiettivo di raggiungere la vetta del Monte Bianco attraverso la via dei tre monti, una delle due vie normali di ascesa alla cima. Dopo una serata trascorsa al rifugio des Cosmiques (3.613 metri di quota), martedì la cordata era partita all'una e quindici in direzione del Mont Maudit. Meno di quattro ore dopo i tre sono stati travolti dalla massa di ghiaccio e neve.

Il 12 luglio del 2012 alle pendici del Mont Maudit si era verificato uno dei più tragici incidenti sulle Alpi degli ultimi anni. Nove alpinisti erano morti e 11 erano rimasti feriti per il crollo di un seracco. Quattro erano inizialmente dispersi ma poi erano stati trovati illesi. Tra loro la guida alpina francese Daniel Rossetto, 67 anni, morto l'11 agosto scorso dopo una caduta di 250 metri sul Triangle du Tacul, ancora nel massiccio del Monte Bianco.

Si aggrava dunque il bilancio degli incidenti di montagna di questa estate: nell'arco di un mese sono oltre 20 i morti. Coinvolti scalatori esperti, guide alpine e semplici turisti alle prese con i sentieri o persone stroncate da un malore mentre erano impegnate in un'escursione o anche a salvare altre persone in difficoltà.


Nessuna montagna dell'arco alpino si salva, dai ghiacciai dei 4 mila metri più famosi della Val d'Aosta, primi tra tutti il Monte Bianco e il Rosa, al Friuli Venezia Giulia, al massiccio del Gran Sasso in Abruzzo. Da giugno il bilancio si fa ancora più pesante, arrivando a oltre 30 morti, compresi i due adolescenti trentini caduti in un dirupo del loro paese per andare a scattare delle fotografie e traditi dall'arrivo dell'oscurità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino