La Commissione europea saluta con favore le ong che hanno firmato il Codice di condotta italiano e sollecita «il più ampio numero» a sottoscriverlo, ricordando...
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«Siamo in stretto dialogo con le autorità italiane, le abbiamo supportate durante il processo di elaborazione del codice di condotta» compreso nella stesura del testo «e continuiamo a farlo. L'idea di avere un codice di condotta era stata unanimemente sostenuta da tutti i ministri dell'Interno al consiglio Ue, perché questo codice porterà molta più chiarezza a tutti gli attori sulle pratiche» da adottare e «assicurerà alle ong, che se aderiscono ad alcuni principi e standard operativi in linea con la legge internazionale, avranno la garanzia di accedere ai porti italiani», spiega la portavoce della Commissione europea per Migrazione e Affari interni Natasha Bertaud.
«Questo è un contributo in più per gestire meglio i flussi migratori nel Mediterraneo centrale. Perché dobbiamo lavorare tutti assieme per smantellare il modello di business dei trafficanti ed evitare morti in mare - prosegue Bertaud -. Per questo salutiamo con favore il fatto che alcune organizzazioni abbiano firmato il codice di condotta, che ora beneficeranno di queste garanzie da parte delle autorità italiane. E sollecitiamo la più ampia partecipazione possibile, sperando che altre ong possano firmare il codice di condotta».
«Chiaramente - evidenzia il portavoce - le conseguenze sono che le ong che non firmano non potranno beneficiare di queste garanzie da parte delle autorità italiane.
Il Gazzettino