Migranti, l'Est Europa dice no alle quote Orban: «Gli illegali saranno arrestati»

Migranti, l'Est Europa dice no alle quote Orban: «Gli illegali saranno arrestati»
Irremovibili. E l'Europa resta spaccata. Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria hanno ribadito il no all'introduzione di quote obbligatorie di distribuzione dei rifugiati...

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Irremovibili. E l'Europa resta spaccata. Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria hanno ribadito il no all'introduzione di quote obbligatorie di distribuzione dei rifugiati proposto dalla Commissione Ue. Al vertice tenuto ieri a Praga tra i ministri degli Esteri dei Paesi del Gruppo di Visegrad, insieme al collega tedesco Steinmeier e al presidente lussemburghese di turno del consiglio Ue, Jean Asselborn, Budapest ha chiesto di essere cancellata dai Paesi beneficiari dei 120mila ricollocamenti proposti da Bruxelles.




L'ARRESTO

Il premier Viktor Orban ha annunciato nuove misure. Da martedì chi attraverserà illegalmente il confine ungherese sarà arrestato. Mentre Obama ha ricordato l'intenzione degli Usa di fare la loro parte: «Dobbiamo lavorare con i partner europei. Ho già parlato con il primo ministro italiano Matteo Renzi, coi greci e altri. Siamo incoraggiati dagli sforzi dei Paesi Ue». Tutto questo mentre l'Organizzazione internazionale per le migrazioni diffondeva dati allarmanti. Sono oltre 400mila i migranti arrivati in Europa attraverso il Mediterraneo nel 2015. Una cifra record che è più del doppio di quella dell'intero 2014.



In nove mesi la Grecia ha visto arrivare 309.139 persone mentre altre 121.139 sono giunte in Italia. E sono 2.748 i migranti annegati, la maggior parte a largo delle coste italiane. Un dramma che il nostro paese non ignora, come dimostra la massiccia presenza ieri alla “marcia degli scalzi”. In migliaia sono scesi nelle piazze per chiedere corridoi umanitari sicuri per le vittime di guerra, accoglienza degna per tutti, chiusura dei luoghi di concentrazione dei migranti, creazione di un sistema unico di asilo.



L'ALLARME

L'inasprimento dell'Ungheria ora preoccupa soprattutto la Serbia che si sta preparando al possibile massiccio flusso di migranti. Nelle ultime 24 ore dal confine serbo sono entrati in Ungheria 3226 migranti e secondo il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, gli ingressi potrebbero arrivare a 400mila-500mila. Arrivano a bordo di ogni mezzo disponibile e vengono fatti scendere a tre chilometri dal confine ungherese. Per questo il governo sta organizzando delle contromisure. Circa 3.800 militari sono stati dispiegati al confine per affiancare la polizia e costruire la barriera anti-immigrati a cui parteciperanno come manodopera anche i detenuti ungheresi. Ed è proprio da qui, dal centro d'accoglienza di Roszke, che sono arrivate immagini scioccanti. In un video diffuso dalla Bbc si vedono decine di profughi in gabbia a cui la polizia ungherese lancia a caso dei panini. Le immagini hanno suscitato sdegno e proteste e hanno costretto la polizia locale ad aprire un'inchiesta. Sempre in Ungheria ieri mattina un italiano di 52 anni è stato arrestato mentre trasportava 33 siriani a bordo di un furgone diretto probabilmente in Germania.



CAUTO OTTIMISMO

Eppure, nonostante anche la Danimarca abbia annunciato il suo “no” alla ripartizione europea dei rifugiati, in ambito comunitario si diffonde un cauto ottimismo. La Polonia sta rivedendo le sue posizioni e non dovrebbe mettersi di traverso lunedì, quando si riuniranno i ministri Ue degli Affari interni. Anche l'Irlanda ha ufficializzato la partecipazione al piano.



LA GERMANIA Circa 3.600 migranti e profughi sono giunti in mattinata a Monaco di Baviera (sud della Germania) e, come ha detto una fonte del governo federale tedesco, il numero di arrivi salirà a 10 mila entro la mezzanotte di oggi. Una portavoce del governo bavarese, citata dai media, ha detto che nella giornata di ieri erano stati 5.800 i migranti e profughi giunti a Monaco.



Parte di essi saranno condotti a bordo di treni in altre regioni della Germania, dal momento che nel capoluogo bavarese cominciano a scarseggiare i posti di accoglienza. La Germania è il Paese scelto dai migranti della 'rotta balcanicà come principale loro destinazione finale, e si valuta che entro la fine dell'anno saranno almeno 800 mila gli arrivi nel Paese.
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Il Gazzettino