Migranti, barcone con 500 persone alla deriva tra onde alte e vento oltre i 40 nodi: la Geo Barents non riesce a soccorrelo

Il barcone si trova in zona Sar Maltese e le autorità de La Valletta hanno assunto il coordinamento delle operazioni

Migranti, barcone con 500 persone alla deriva tra onde alte e vento oltre i 40 nodi: la Geo Barents non riesce a soccorrelo
Migranti, la diretta. La Geo Barents ha raggiunto il barcone con circa 500 persone a bordo segnalato ieri da Alarm Phone. L'imbarcazione sovraccarica e a rischio a causa delle...

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Geo Barents, in corso soccorso del barcone con 500 migranti

Due piccoli scafi di Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, sono in acqua per tentare il salvataggio dell'imbarcazione in difficoltà segnalata da Alarm Phone, che si trova in zona Sar maltese e dove a bordo ci sarebbero circa 500 persone. Lo comunica la stessa ong, che al momento sta distribuendo i salvagente.

Guardia Costiera: nessun ordine può impedirci il soccorso

«Il soccorso svolto da un apparato dello Stato come il nostro è un'attività che richiede disciplina ed organizzazione, non estemporaneità ed improvvisazione. Per questo operiamo su una base giuridica certa e stabile. C'è la responsabilità penale diretta e personale dei nostri operatori. Non vi sono ordini o suggerimenti che possano farci derogare da questo modello». Così il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone, in audizione alla commissione Trasporti della Camera.

Guardia Costiera: sempre più soccorsi lontani dall'Italia

«L'assenza o inadeguatezza» degli apparati di soccorso degli altri Paesi vicini fa sì che, «in ossequio alla Convenzione di Amburgo, quando noi veniamo a conoscenza di unità» bisognose di soccorso, «anche se queste si trovano fuori dalla acque di responsabilità italiana, c'è l'obbligo di intervenire e ormai questa è una prassi frequente. Noi siamo sempre più impegnati ad operare a distanze elevatissime dall'Italia e questo sta determinando un logorio del nostro strumento aeronavale: servono interventi urgenti». Così il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone, in audizione alla commissione Trasporti della Camera.

Geo Barents vicina al barcone con 500 migranti: ma il mare complica i soccorsi

Dalle 4 di questa mattina, l'imbarcazione in pericolo segnalata ieri da Alarm Phone con circa 500 a bordo è visibile dal ponte della Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere. A causa delle condizioni meteo avverse, in questo momento non è possibile effettuare il soccorso senza compromettere la sicurezza dei superstiti, nonché quella dei soccorritori e soccorritrici, fa sapere Msf.

 

Il coordinamento dell'operazione di soccorso è stato assunto dalle autorità maltesi. Il salvataggio è reso però difficile dalle condizioni del mare che non consentono al momento ai soccorritori di avvicinarsi troppo all'imbarcazione per il rischio che si rovesci.

Alarm Phone: due mercantili nelle vicinanze

Alarm Phone ha ristabilito i contatti con l'imbarcazione in difficoltà in area Sar maltese con circa 500 migranti a bordo. Il servizio telefonico ha inviato le coordinate aggiornate alle autorità chiedendo nuovamente di intervenire in soccorso, viste anche le difficili condizioni meteo. Vicino alla sua posizione ci sono due mercantili, «ma non sono equipaggiati per portare a termine una operazione di salvataggio così imponente», fa sapere Alarm Phone.

92 su Ocean Viking a Salerno, la metà minori soli

È arrivata nel porto di Salerno l'Ocean Viking. A bordo della nave di Sos Mediterranee ci sono 92 naufraghi, tra cui 9 donne e circa 40 minori non accompagnati. Sono stati soccorsi lo scorso mercoledì su un gommone sgonfio in acque internazionali al largo della Libia. «Sono esausti e alcuni presentano ustioni da carburante», aveva spiegato l'ong. Subito dopo il soccorso alla nave umanitaria era stato assegnato Salerno come porto sicuro di sbarco, a 880 chilometri di distanza dall'area delle operazioni. Una traversata resa difficoltosa dalle cattive condizioni meteomarine. «I sopravvissuti stanno cercando di riprendersi sul ponte, tra venti forti e pioggia», spiegano i soccorritori. Tra loro c'è Amadou, 17 anni, uno dei tanti minori che hanno affrontato il viaggio da soli. «Sono arrivato in Libia a 12 anni dopo che i miei genitori hanno divorziato - ha raccontato al team di Ocean Viking -. Non c'è posto per me a casa in Guinea Conakry». Per quattro volte Amadou ha tentato di raggiungere l'Italia e per tre volte è stato catturato e riportato nei centri di detenzione.

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Il Gazzettino