Migranti, la Francia attacca l'Italia: «Non identifica tutti i profughi», ma l'Unione Europa smentisce

Migranti, la Francia attacca l'Italia: «Non identifica tutti i profughi», ma l'Unione Europa smentisce
La Commissione europea interviene in aiuto dell'Italia. Dopo le accuse del ministro francese Bernard Cazneuve sulle mancate identificazioni dei migranti, Bruxelles chiarisce:...

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La Commissione europea interviene in aiuto dell'Italia. Dopo le accuse del ministro francese Bernard Cazneuve sulle mancate identificazioni dei migranti, Bruxelles chiarisce: l'Italia le fa «quasi al 100%». Fonti diplomatiche francesi ribadiscono però la preoccupazione, precisando di riferirsi ai buchi nella raccolta delle impronte digitali per il database Eurodac.


Sulla questione l'Italia ha ancora una procedura di infrazione Ue aperta dal dicembre scorso e che, con grande sforzo, sta cercando di chiudere. Intanto, mentre il sistema di accoglienza è sempre più sotto pressione per i numerosi sbarchi, Matteo Renzi torna ad esortare l'Europa ad un approccio solidale. Il premier propone di trasferire il relitto del terribile naufragio del 2015 da Lampedusa alla sede delle istituzioni Ue, come monito. Ma per i quattro Paesi di Visegrad, riuniti in Polonia, la solidarietà deve essere «flessibile», ognuno, cioè, aiuta come può, senza quote di profughi da ridistribuire, imposte da Bruxelles. «La registrazione dei migranti negli hotspot è quasi al 100%, e ci sono controlli di sicurezza con Europol e Frontex».

Per quelli che sbarcano fuori dai centri «ci sono gli hotspot mobili»: anche qui l'identificazione è prossima al 100%, spiega dalla Commissione Ue la portavoce Natasha Bertaud. Ma fonti diplomatiche di Parigi sentite dall'ANSA precisano che la questione riguarda in particolare la raccolta delle impronte digitali per il sistema Eurodac, studiato per risalire al Paese di primo ingresso dei migranti in Europa.

Proprio la Commissione Ue, nel dicembre 2015, aveva sollecitato l'Italia ad attuare correttamente Eurodac, ed aveva avviato un'infrazione, con una lettera di messa in mora, ancora aperta. Esperti assicurano che il Paese ha recuperato tutti gli arretrati del 2015, approfittando dell'allentamento della crisi degli sbarchi tra l'inverno e la primavera, e che ora viene registrato chiunque arrivi. Nel caso questo non accada, si tratta di «un'eccezione», garantiscono. Roma cercherà di chiudere la procedura all'incontro di alto livello fissato con la Commissione Ue per il 25 ottobre, proprio sulle infrazioni che riguardano Affari interni e Migrazione. Renzi intanto scalda i motori in vista del Consiglio europeo della prossima settimana, proponendo un monumento contro l'egoismo.


«Mi piacerebbe che davanti» alla sede delle istituzioni Ue «ci fosse quel relitto che ci ricorda come combattere l'egoismo», avverte. Di questo il ministro della Difesa Roberta Pinotti aveva già parlato la settimana scorsa col presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. Ma i quattro Paesi Visegrad continuano a correre su un binario parallelo, e invocano «la solidarietà flessibile», cioè misure flessibili a seconda della situazione. I presidenti dei V-4, il polacco Andrzej Duda, lo slovacco Andrej Kiska, il ceco Milos Zeman, e l'ungherese Janos Ader, sono riuniti per un vertice di due giorni in Polonia, per discutere sul ruolo della regione nell'Unione
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Il Gazzettino