Siria, Micalizzi torna a casa: atterrato a Milano l'aereo con il reporter ferito

Siria, Micalizzi torna a casa: atterrato a Milano l'aereo con il reporter ferito
È tornato in Italia Gabriele Micalizzi, il fotografo ferito l'11 febbraio scorso nella Siria orientale, sulla linea del fronte tra le forze curde e i miliziani...

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È tornato in Italia Gabriele Micalizzi, il fotografo ferito l'11 febbraio scorso nella Siria orientale, sulla linea del fronte tra le forze curde e i miliziani dell'Isis. L'aereo dell'Aeronautica militare sul quale è stato trasferito da Baghdad, dove era ricoverato nell'ospedale militare americano, al capoluogo lombardo, è atterrato poco dopo le 19.00 a Linate ed è stato trasferito all'ospedale San Raffaele. 


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L'operazione di rimpatrio è stata coordinata dall'Unità di crisi della Farnesina. Dopo i primi momenti nei quali si era temuto per la sua vita, il reporter italiano è stato dichiarato fuori pericolo ma le conseguenze delle schegge del razzo Rpg, esploso vicino a lui, che lo hanno centrato sono pesanti. Gli sono state amputate due falangi del medio e del mignolo della mano destra, il braccio sinistro è fratturato, ed è compromesso, ma recuperabile, l'udito dalla parte sinistra.

Ma il problema più grave riguarda la lesione al nervo ottico dell'occhio sinistro per il quale sono già intervenuti i chirurghi nella capitale irachena. Ora le cure proseguiranno a Milano. Le prime notizie dopo l'esplosione parlavano di perdita della vista ma poi era stato lo stesso Micalizzi a far sapere di vedere ancora. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione al ferimento del fotografo. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco che ha affidato la delega ai carabinieri del Ros per ricostruire la dinamica dei fatti. Si procede per attentato con finalità di terrorismo.


Micalizzi è stato colpito su un edificio dal quale anche la Cnn stava effettuando riprese durante l'offensiva delle forze curdo arabe nell'area di Dayr az Zor contro l'ultimo bastione dell'Isis. Micalizzi, 34 anni, milanese, quasi 10 anni passati nelle zone di conflitto, è membro del collettivo di fotografia Cesura Lab ed era amico di Andrea Rocchelli, ucciso in Ucraina nel 2014. È uno dei fotoreporter italiani più conosciuti sui teatri di guerra, da Gaza alla Libia, dall'Egitto alla Siria. Le sue foto sono state pubblicate da New York Times, New Yorker, Newsweek, Wall Street Journal, Stern, Sportweek e, in Italia, da Espresso, Repubblica, Internazionale e Corriere della Sera.
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Il Gazzettino