Inghilterra, studente italiano pestato da un branco di bulli. Il post su Facebook: «Mi dispiace per i loro genitori»

Marzio Fagioli è un ragazzo romano, di Pomezia, ha 21 anni e ha scelto di vivere in Inghilterra inseguendo il suo sogno lavorativo di diventare un regista famoso e di...

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Marzio Fagioli è un ragazzo romano, di Pomezia, ha 21 anni e ha scelto di vivere in Inghilterra inseguendo il suo sogno lavorativo di diventare un regista famoso e di seguire la passione per la scrittura. Ama il Regno Unito e ha voluto dimostrarlo anche dopo aver subito una tremenda aggressione in strada. 





I suoi carnefici sono i componenti di un branco di bulli di appena 16 anni. La sera del 28 aprile lo hanno accerchiato mentre tornava a casa. Era appena andato a trovare la sua fidanzata quando era in sella alla sua bici nella zona di Trumpington, a Cambridge, e si è trovato di fronte questi tre giovanissimi che senza una reale motivazione hanno iniziato ad aggredirlo. Lo hanno scaraventato giù dalla bicicletta e lo hanno preso a calci e pugni. Nessuna rapina, nessun particolare insulto che potesse giustificare tanta rabbia. 
 

Ha raccontato la sua vicenda su Facebook, ma ha il suo racconto è molto più profondo di quelli che ci si poteva aspettare. Probabilmente in molti avrebbero trovato uno spunto per «gridare» contro la società britannica, trovando magari un nesso razziale alla violenza subito. Lui no, si è mostrato dispiaciuto, fornendo un analisi del clima che sta vivendo nel mondo in questo periodo storico. 

«Voglio solo dire che non sono arrabbiato - spiega Marzio - Non ho risentimenti o rancori verso i 3 adolescenti che mi hanno fatto questo in faccia. Anzi, mi dispiace per loro. Mi dispiace per l'intera classe sociale e per la generazione che rappresentano». 

«La rabbia e la violenza gratuita che ho ricevuto lunedì sera sono solo un altro esempio della nostra società rotta e dei risultati di un cattivo genitore - prosegue il 21enne di Pomezia - che potrebbe essere stato presente anche nelle generazioni precedenti. Come un ciclo, è una conseguenza di cattivi genitori che portano i figli a diventare cattivi genitori e così via».
 
 
Marzio si rivolge direttamente ai tre responsabili dell'atto di bullismo. «Volevo solo dirvi che mi dispiace. Mi dispiace davvero per la rabbia che avete represso dentro voi stessi che vi ha portato a fare questo. Voglio essere chiaro perché non sono io l'unica vittima, anche tu lo sei. Siamo tutti vittime dei nostri dintorni che ci porta a diventare le persone che siamo. Vorrei che tu cresca per essere più maturo, comprensivo e amorevole».


«Questo è il motivo per cui il mio obiettivo principale è cercare di migliorare la società - conclude il ragazzo - creare un ambiente migliore per i miei discendenti in cui vivere. Per favore cercate di capire, e mantenete la mente aperta riguardo a questo incidente e verso quegli adolescenti, perché questo potrebbe essere il primo passo verso tutti noi che stiamo insieme per discutere come migliorare le cose». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino