Impermeabile alle inchieste giudiziarie e ai sospetti di frode, Marine Le Pen è sempre più sola in testa nei sondaggi sulle presidenziali. Oggi i magistrati hanno...
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Proprio quest'ultimo, fino alla settimana scorsa in grande ascesa, si è visto aprire una nuova strada, la creazione di un «grande centro», inedito in Francia. Se la Quinta repubblica ha poggiato i suoi pilastri sull'alternanza destra-sinistra, l'offerta arrivata da Francois Bayrou, leader del MoDem, è di quelle che possono cambiare la storia di queste presidenziali: ha rinunciato a candidarsi per la quarta volta all'Eliseo, portando i suoi voti - attualmente attorno al 5-6% - a Macron. Che in tempo reale ha accettato e ringraziato. I due collaboratori della Le Pen - la sua guardia del corpo Thierry Légier e la sua ex cognata diventata capo di gabinetto, Catherine Griset - sono stati prima messi in stato di fermo e interrogati. Poi, mentre Légier è stato rilasciato, la Griset - amica inseparabile della presidente del Fn, oltreché ex moglie del fratello del primo marito della Le Pen, Franck Iorio - è stata incriminata per complicità in abuso d'ufficio. Légier e la Griset, oltre ai loro incarichi principali, erano stati impiegati dalla Le Pen come assistenti parlamentari all'Europarlamento. Ma Strasburgo ha ravvisato che, in realtà, i due continuavano a lavorare soltanto per il partito.
Nel marzo 2015 l'europarlamento ricorse alla giustizia francese, che aprì un'inchiesta. Lo scorso dicembre le indagini si concentrarono sulle ipotesi di reato di abuso d'ufficio, truffa, falso e lavoro nero. In totale, il Parlamento di Strasburgo chiede alla Le Pen il rimborso di 340.000 euro, somma che corrisponde agli stipendi versati a Légier e alla Griset, ma che la presidente del Fn ha rifiutato di pagare entro i termini. Ogni mese le vengono, per questo motivo, fatte delle trattenute sul suo stipendio di eurodeputata. Marine Le Pen ha gridato al «complotto politico»: «I francesi sanno vedere la differenza tra gli scandali reali e i complotti politici».
In serata, ha attaccato i giudici in tv: «C'è un rischio molto pesante di strumentalizzazione della giustizia.
Il Gazzettino