Attentato di Londra, parla la madre di Youssef: «Non so perché abbia scelto l'odio»

dal nostro inviato VALSAMOGGIA (Bologna) Accetta di parlare a volto coperto, la signora Valeria Collina. Lo fa al terzo giorno...

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dal nostro inviato

VALSAMOGGIA (Bologna) Accetta di parlare a volto coperto, la signora Valeria Collina. Lo fa al terzo giorno di assedio dei giornalisti, che accoglie in casa sua e invita a sedere sul suo tappeto tra i cuscini. Parla incessantemente del figlio Youssef: “Sono molto agitata, so che avrò un crollo prima o poi”. “Per ora credo di aver solo capito che Youssef è morto, non riesco a prendere coscienza, invece, di quello che ha fatto”.
 
Il racconto parte dagli ultimi giorni: “Mi sono preoccupata perché un amico di Youssef ha riconosciuto nelle foto dei due attentatori un amico comune suo e di mio figlio. A quel punto ho pensato che si fosse nascosto perché temeva di essere fermato e che lo rimandassero in Italia”.

Mai però aveva pensato che il figlio si fosse radicalizzato: “Mi parlava di questo islam immaginario, del fatto che in Siria si poteva vivere secondo i precetti del vero islam. Io gli dicevo che la sua idea era parziale, che qualcuno non gli raccontava tutto. Pensavo che si stesse facendo suggestionare dall'Islam radicale, ma non ho mai pensato che sarebbe diventato un terrorista. Ero preoccupata ma pensavo che si potesse salvare”.

La signora conferma anche che dopo il fermo all'aeroporto di Bologna di un anno e mezzo fa, il figlio è stato costantemente monitorato: “La Digos lo aspettava praticamente all'arrivo, ci parlavano anche quando era qui venivano a bussare, devo ringraziarli perché hanno fatto un ottimo lavoro. Provavano a parlare sempre con lui e con me, pensavo potesse bastare”.

Valeria dice anche che la colpa di quello che è successo è probabilmente di internet, di quello che il ragazzo ha visto in rete, e degli amici sbagliati conosciuti a Londra: “Negli ultimi tempi mi mandava sempre foto in cui era molto triste, cupo, vedevo che era cambiato che c'era qualcosa che non andava, ma non immaginavo cosa stava accadendo nella sua testa”.


Nel futuro, Valeria vorrebbe portare un messaggio di pace: “Vorrei che tutti capissero che l'Islam non è questo, non c'entra con il terrorismo. L'Islam è un mare in cui ognuno può trovare quello che vuole, ci sono sì i martiri ma ci sono anche nella religione cristiana no? Maometto tornato dalla guerra disse che ora cominciava la jihad più difficile, quella per purificare se stessi”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino