Khasiapara, in mezzo a una foresta nello stato indiano dell'Assam, è il villaggio delle strege. Qui trovano rifugio le donne minacciate e cacciate dai loro paesi con...
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Decapita l'amico con le corde della chitarra: «Riti voodoo con la testa»
«Nei nostri villaggi - raccontano - ogni volta che qualcosa va male, un raccolto insufficiente, una malattia, un incidente, la colpa viene addossata a una malcapitata additata come strega. E la vita diventa impossibile». Le prime «streghe» arrivarono a Dainigaon una ventina di anni fa: «Non ci interroghiamo su come sia oggi la vita nei luoghi che abbiamo lasciato, ci accontentiamo di vivere qui indisturbate», dicono. L'Assam è uno degli Stati indiani in cui la credenza nella stregoneria è ancora molto viva, e dove si registra il più alto numero di casi di caccia alle streghe, con atti violenti che finiscono spesso con la morte della vittima: dal 2011 a oggi, 107 donne sono state uccise per il sospetto di esercitare pratiche di stregoneria. L'assemblea legislativa regionale ha approvato nel 2015 un decreto che istituisce pene severe per i colpevoli di caccia alla strega: un reato che non prevede la libertà su cauzione o attenuanti. «Ma molti poliziotti ne ignorano l'esistenza», denuncia Dibyaiyoti Saikia, un attivista in prima linea nella battaglia contro la caccia alle streghe.
Secondo la polizia ogni anno in India più di 150 donne muoiono perché sospettate di stregoneria da parenti o conoscenti.
Donne bruciate, torturate, accoltellate e sepolte vive, accusate di aver fatto il malocchio, di aver inquinato i pozzi e fatto ammalare qualcuno.
Il Gazzettino