Il governo francese di Macron vuole abbandonare l’insegnamento della lingua italiana. E ha superato quota 7.500 firme la petizione sottoscritta da scrittori e intellettuali...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Salvini: non aumenteremo l'Iva, dopo le europee nessuno ci chiederà 23 miliardi
Gilet Gialli, Macron: "Giù tasse, ma no a patrimoniale"
«La storia della Francia e quella dell'Italia - sottolineano i firmatari, tra cui numerose personalità del mondo accademico - sono strettamente legate da moltissimo tempo, e l'amicizia franco-italiana è il risultato non solo dei fecondi scambi economici tra i due paesi, ma anche della loro storia culturale. Se l'Italia continua ad essere il secondo partner commerciale della Francia, l'insegnamento dell' italiano in Francia è però colpito molto severamente dalla nuova riforma del liceo, che scombussola l'insegnamento di una terza lingua vivente».
Nel testo, firmato, tra l'altro, da Andrea Camilleri, Marc Lazar, Dacia Maraini, si deplora che «il numero dei posti messi a concorso conosce da un paio d'anni una caduta senza precedenti: negli ultimi due anni, all'agrégation esterna (il concorso per gli insegnanti universitari) questo numero è stato dimezzato (con soli 5 posti nel 2019), e quello del Capes esterno (il concorso per insegnare nelle scuole) è passato da 28 a 16. I posti erano ancora 35 nel 2016, 2015, 2014, e 64 nel 2013. Nessun'altra lingua vivente, nello stesso periodo, ha subito amputazioni tanto violente».
Quindi l'appello al ministro dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer, affinché ripristini un numero di posti tale da consolidare l'insegnamento della Lingua di Dante nelle terre di Molière. L'appello contro l'emarginazione dell' italiano è stato ripreso da numerosi giornali, tra cui Le Monde, in un intervento intitolato: «Il ministro dell'Istruzione prepara il soffocamento dell'insegnamento della lingua italiana».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino