I soldati italiani non dovranno tornare a combattere in Libia, quasi 80 anni dopo la perdita dell'ex colonia nordafricana. Il governo smentisce «categoricamente» e...
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La Libia non è più un porto sicuro? «Chiedete alla Francia», punta il dito il vicepremier leghista, sostenuto nella sua posizione anche dai pentastellati. A partire dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta e da Roberto Fico, per una volta sulla stessa lunghezza d'onda di Salvini. La crisi libica, secondo il presidente della Camera, «è un problema che ci ha lasciato la Francia». Eppure Roma e Parigi, appena qualche giorno fa, avevano espresso ufficialmente una posizione comune, insieme a Londra e Washington, per condannare l'escalation militare. Ma ora Salvini mette la Francia nel mirino, nemmeno troppo velatamente: «Penso che dietro ci sia qualcuno che ha fatto una guerra che non si doveva fare, che convoca elezioni senza sentire gli alleati e le fazioni locali, qualcuno che è andato a fare forzature», attacca il leader della Lega subito dopo avere fatto da 'supplentè al premier Conte presiedendo il consiglio dei ministri. Dov'era assente peraltro anche l'altro vicepremier Luigi Di Maio.
L'Italia continuerà a lavorare alla conferenza sulla Libia che dovrebbe svolgersi a novembre e su cui il governo punta per mantenere un ruolo privilegiato nel Paese.
Il Gazzettino